Ed ora un pò di Italia......

Incominciamo dalla Liguria

Io  descriverei così la nostra terra di origine,  con alcuni versi di una poesia di Eugenio Montale.

 

E' la Liguria terra leggiadra

 il sasso ardente, l'argilla pulita

 s'avvivano di pampini al sole

 E' gigante l'ulivo a primavera

 appar dovunque la  mimosa effimera

 Ombra e sole s'alternano

 Per quelle fondi valle che si celano al mare

 per vie lastricate

 che vanno in su, fra campi di rose

 pozzi e terre spaccate,

 costeggiando poderi e vigne chiuse.

In quell'arida terra il sole striscia  sulle pietre come serpi 

Il mare in certi giorni  è un giardino fiorito.

Reca messaggi il vento

venere torna a nascere 

ai soffi del maestrale.

 

Il panorama della Liguria profuma di basilico fresco, di vini antichi, di olio purissimo, di mare e di terra.
La Liguria è una vera esperienza del gusto, un cultura enogastronomica da cui sono nate alcune delle eccellenze della cucina italiana nel mondo.

 Se pensate alla Liguria cosa vi viene in mente? Il basilico genovese D.O.P., le olive taggiasche e l’olio extravergine di Oliva D.O.P Riviera Ligure, la farinata di Savona, la focaccia di Recco, i muscoli del Golfo di La Spezia, i vini eroici delle Cinque Terre e i vini di Ponente.

Attraversare la Liguria, sarà un viaggio tra i suoi sapori, un tuffo nella sua cultura gastronomica e nelle sue produzioni locali uniche.  Antiche ricette giunte fino a noi, sapori mai dimenticati o sempre riscoperti.

Una cucina composta prevalentemente da alimenti di umili origini, propria della gente di campagna, montagna e mare, fatta di alimenti semplici, comuni ed economici, che è ad oggi diventata  anche costosa e ricercata.

Clicca qui sotto per scoprire di più.

 

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Vi propongo di scoprire Genova, la nostra città residenziale, che  offre una vasta gamma di possibilità, dato che il capoluogo vanta un gran numero di ristorantitrattorie e locali di vario genere, in cui si possono degustare tutte le prelibatezze più tipiche.
Perciò, quando vi troverete a trascorrere del tempo in questa splendida città, non fatevi scappare l’occasione di concedervi qualche deliziosa cenetta in uno dei suoi locali più rinomati o caratteristici come le trattorie tipiche ( CONSIGLIO : nel centro storico della città ce ne sono tante per tutti i gusti e le tasche ).

La gastronomia della Liguria si contraddistingue per sei grandi elementi:

 

Le erbe selvatiche spontanee del territorio ( maggiorana, salvia, rosmarino, alloro, timo, ecc. )  non possono mai mancare in cucina, io ad esempio nè tengo alcune in vaso così da averle sempre disponibili, i prodotti dell'orto di casa ( cipolle, patate, basilico, melanzane, ecc. )

Le prelibatezze che arrivano dai boschi ( selvaggina, castagne, funghi )

L'olio d'oliva, protagonista della cucina ligure.

I prodotti farinacei ( focacce, farinate, torte salate, ecc. )

La vasta gamma di paste secche e fresche

Il pescato ( acciughe, gamberi, polpi, moscardini, seppie, muscoli, triglie,  orate ecc. ) 

i profumi del basilico ligure

Genova: tra storicità e borghi marinari

La Liguria è una delle regioni più piccole d’Italia, ma è anche una delle più densamente popolate e l’unica in Italia che in ogni sua provincia può vantare un paesaggio di mare e monti.

La costa è alta e frastagliata nella parte orientale ( Riviera di Levante ), mentre a ovest ( Riviera di Ponente) alterna arenili sabbiosi con tratti di rocce a picco sul mare. 

Genova è una città portuale ed è il capoluogo della regione Liguria. È nota per il suo importante ruolo nel commercio marittimo nel corso di molti secoli ed è la nostra città di origine che tengo a presentare.

La Liguria è una terra ricca di bellezze naturali in cui il connubio tra terra e mare rende particolarmente eterogenea la varietà di ecosistemi del suo territorio.

Nel centro storico si trova la Cattedrale di San Lorenzo, in stile romanico con facciata a strisce bianche e nere e interni affrescati. Strette stradine conducono a piazze monumentali come la Piazza de Ferrari, circondata dal mare, le tante specialità gastronomiche.

Se dovessi descrivere la mia Liguria con tre parole vi direi: mare, pesce e basilico.......ma ovviamente aggiungerei molto altro !!!!!

 

IL PESTO GENOVESE: INGREDIENTI FONDAMENTALI

 

Il pesto alla genovese, chiamato anche pesto genovese è un condimento tradizionale tipico originario della Liguria.

Con tale denominazione è inserito tra i Prodotti agroalimentari tradizionali liguri.

La prima ricetta del pesto alla genovese viene fatta risalire all'Ottocento, anche se arriva  da più antiche salse pestate come l'agliata ( versione alla ligure dell'agliata classica ), a base d'aglio e noci, diffusa in Liguria durante la repubblica marinara genovese.

Nella maggior parte della zona genovese e spezzina, venivano usate le croste di formaggio avanzate, perché economicamente meno costose, inoltre le patate venivano aggiunte in quanto meno care della pasta.

La vera ricetta tradizionale del Pesto Genovese è infatti preparata con i 7 ingredienti: Basilico genovese DOP, Olio extravergine d’oliva, possibilmente della Riviera Ligure, Parmigiano Reggiano DOP ( con variante Grana Padano ) e Pecorino DOP ( Fiore Sardo ), Pinoli, Aglio, Sale.

Vi sarà sicuramente capitato di sentirne parlare, è amato da tutti e viene usato per condire la pasta ( attenzione a crudo ), crostini e altri piatti.

 

 

la salsa di basilico profumatissima : il pesto genovese

Dove trovare il miglior pesto a Genova

Che abbiate intenzione di comprarne una confezione o assaporarlo in qualche locale specializzato, Genova offre l'imbarazzo della scelta, lo troverete di ottima qualità in alcuni dei locali selezionati da noi:

 

Il Trofiaio

 

Quella del Trofiaio è un’azienda familiare e proprio perché tale riesce a garantire tutti i valori che ognuno di noi cerca in un piatto fatto in casa: genuinità, attenzione agli ingredienti, e tradizione, che confluiscono nei piatti della tradizione ligure. La pasta fresca genovese è infatti una delle colonne della cucina italiana e qui si cerca di rendere onore alle grandi ricette genovesi e liguri rispettando la ricetta originale, le più conosciute sono le trofie, appunto. Questa pasta, con il loro pesto tradizionale fatto in casa, è perfetta e vi conquisterà.
Indirizzo: Piazza Colombo 10-12R GE

 

L'Acciughetta

 

Nell’angiporto storico della città, tra via Prè e via Gramsci all’altezza del Galata Museo del Mare, la Trattoria dell’Acciughetta si definisce una delle trattorie «più piccole e pazze della città».

Indirizzo: piazza Sant'Elena, 16126 Genova GE

 

Trattoria Rosmarino

 

Situata a due passi dalla centralissima Piazza De Ferrari, Rosmarino è un locale tranquillo, elegante e delizioso, provate e non vi deluderà.

Indirizzo: Salita del Fondaco, 30 GE

 

Trattoria da Ugo

 

La Trattoria da Ugo è un ristorante casalingo situato in una posizione strategica, in un vicolo a pochi passi dalla Cattedrale di San Lorenzo, da Piazza De Ferrari e dal Porto Antico.

Se sei un amante delle tradizioni genovesi, devi provare anche la trippa alla genovese, il minestrone ligure, le acciughe ripiene o le seppie alla Ugo.

Parlando di pesto, invece, puoi scegliere tra fettuccine verdi a base di spinaci o le tradizionali trofie al pesto genovese, servite con patate e fagiolini.

Indirizzo: Via dei Giustiniani 86R   GE

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un grande classico ligure: le trofie al pesto
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Per noi liguri le trofie al pesto sono un salva pasto, non nè possiamo fare a meno, come ad esempio il ragù di carne per i bolognesi !!!

Se siete alla ricerca di trofie e pesto non avrete difficoltà a trovare dei rivenditori specializzati un po ovunque per la città.

L'olio extravergine di oliva e le olive taggiasche

La storia dell’olio ligure dell’oliva taggiasca ha radici lontane.  La coltivazione dell’albero d’ulivo in Liguria è un processo complicato e particolare ancora oggi. Il nostro territorio infatti è impervio ed a picco sul mare, contenuto da muretti di pietra a secco che ancora oggi, conferiscono al territorio un aspetto suggestivo ed introvabile in nessun altro posto d’Italia.

La coltivazione dell'olivo è praticata nell'interno collinare delle valli, e gli uliveti vengono condotti per lo più a coltivazione di tipo familiare ed artigianale.

Per ottenere un prodotto di qualità, le olive vengono raccolte in uno strato intermedio di maturazione, o brucandole a mano sulla pianta, oppure abbacchiandole con la dovuta perizie con l'ausilio di canne.

Una volta raccolte, le olive vengono portate al frantoio il più velocemente possibile per la macinatura; poi vengono sminuzzate e ridotte in poltiglia sotto due grosse ruote di granito. Diversi sistemi si usano per spremere la pasta ricavata, il più antico dei quali prevedendo l'utilizzo di torchi o presse che spremono con pressione lenta e graduale. Da questa operazione si ottiene un mosto costituito da olio, acqua di vegetazione, e frammenti minuti di polpa e di nocciolo di olive.

Dopo la spremitura l'olio deve essere separato dal mosto tramite la centrifugazione. Volendo aumentare la limpidezza si coadiuva ai necessari travasi un'operazione di filtrazione a carta.

 

le olive liguri preziose per un eccellente olio

Dove trovare il miglior olio a Genova

 

L’olio extravergine d'oliva ligure: dolce, morbido, raffinato, armonico. In Liguria tutto lo spazio a disposizione è sfruttato al meglio: quasi tutti gli uliveti sono ubicati su terrazzamenti ad hoc, e l'olio extravergine d'oliva cambia a seconda dell’altitudine e delle vicinanza o meno con il mare. E anche, a dire il vero, a seconda della vicinanza o meno con la Toscana: gli oli di confine, infatti, sono più strutturati, piccanti, leggermente amari. Insomma, dalla provincia di Genova a quella di Imperia, da quella di La Spezia a quella di Savona, ci sono tantissimi oli extravergine d'oliva pregiati, tutti un po’ diversi fra loro, ma sempre strepitosi. Ce n’è per tutti i gusti quindi. Ecco i migliori cinque, secondo noi.

Come detto prima girovagando per Genova non mancano i negozietti che vendono tutti i prodotti della tradizione ligure, vi consiglio comunque I Fratelli Carli in Via S. Lorenzo, 48/50 R  e Natura Sì  in Corso Europa 300, vi resta solo che scegliere !!!!

 

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 Degustare dell' olio ligure: istruzioni per l'uso

La degustazione dell’olio extravergine d’oliva è un’esperienza unica nel suo genere, poiché permette di cogliere gli aromi, i colori e le caratteristiche di un territorio e di apprezzarne la genuinità. Proprio come il vino, anche l’olio extravergine d’oliva viene valutato. Dall’assaggio “in purezza” ai bicchieri più adatti, esistono delle regole precise da seguire. Con queste piccole accortezze, potrete degustare l’olio extra vergine d’oliva come dei veri professionisti.

Uno degli strumenti principali dell’assaggiatore d’olio è un bicchiere con la particolare forma a tulipano che agevola gli organi di senso nell’analisi degli odori e dei sapori che caratterizzano un olio. Il bicchiere ha un base piatta che facilita la manipolazione ed impedisce il rovesciamento e la bocca stretta per convogliare più sostanze aromatiche possibili all’olfatto. Il colore è blu scuro perché impedisce che l’aspetto del liquido possa interferire nel giudizio dell’assaggiatore. Il colore dell’olio non è una discriminante qualitativa. Il bicchiere è spesso abbinato a un particolare coperchio a vetro di orologio, utilizzato durante le degustazioni ufficiali per non disperdere gli aromi e impedire il deposito della polvere.

Anche se, come noi, non avete mai partecipato ad un' esperienza del genere, fate come noi: una buona fetta di pane , ancora meglio se cotto a legna e sopra un bel giro di olio, vedrete che bontà.

 

 

oro liquido ligure: l'olio extravergine

Le olive liguri

La Liguria è una delle regioni italiane famose per la produzione di olio. Infatti il terreno fertile, il clima mite e la vicinanza al mare sono fattori che garantiscono frutti dal sapore unico al mondo. La varietà ligure più famosa e pregiata è senza dubbio la taggiasca, da cui si estrae un olio extravergine fruttato, dalle note amare e piccanti. Ma le altre varietà hanno proprietà simili: filo conduttore è infatti il sapore dolce, leggermente piccante.

Tipica delle zone comprese tra le province di Imperia e Savona, si tratta della varietà ligure più rinomata non solo a livello regionale, ma è anche conosciuta su scala nazionale. Per questo motivo, l’olio viene esportato all’estero in quanto ambasciatore dell’extravergine nostrano. Si tratta anche dell' oliva più diffusa in tutta la regione: il 98% dell’olio prodotto in Liguria viene ottenuto da olive taggiasche.

Poi c' è l'oliva Razzola che  si trova principalmente in provincia di La Spezia e il suo uso primario riguarda la produzione di olio. L’albero è simile a quello della cultivar Taggiasca per quanto concerne la forma, ma i rami sono diversi e le drupe appaiono più nere, più grosse e allungate. La resa è molto elevata, nonostante la maturazione tardiva.

Chiamata Merlina o Mortegna, è diffusa a Savona e Genova, dove le olive vengono impiegate per la sola produzione di olio. L’oliva è nera, molto piccola – a differenza dell’albero che raggiunge grandi dimensioni e ha una buona resa.

 la varietà Lavagnina si trova a Genova e nel Levante ligure, ed è per molti aspetti simile alla cultivar Taggiasca da cui probabilmente deriva. Gli olivi sono molto grandi, capaci di raggiungere anche 15/16 metri di altezza e sono molto resistenti. Le olive di questa varietà hanno una forma cilindrica un po’ ingrossata alla base, una polpa poco succosa e oleosa e sono di colore nero viola al culmine della maturazione.

paesaggi liguri tra  mare e uliveti

L’oliva Taggiasca, patrimonio gastronomico

 

Conosciuta con il nome comune di oliva Taggiasca, è una delle varietà d’oliva più celebri in Italia e nel mondo, e ha la sua base nelle colline a picco sul mare dell’entroterra ligure di Ponente, nella zona di Imperia in particolare.

Prende il suo nome da Taggia, paese della zona, si presenta come piccola e leggera, il suo gusto è dolce e deciso, sentori di mandorla e pinolo, questo rende l’oliva Taggiasca perfetta sia per essere servita a sé durante aperitivi o antipasti, sia per essere utilizzata per cucinare, soprattutto in abbinamento con i piatti della cucina tipica ligure. Essendo il suo sapore caratteristico, la Taggiasca viene comunemente conservata in semplice salamoia, sott’olio denocciolata, con l’aggiunta opzionale di spezie delicate quali il timo.

Le olive taggiasche sono particolarmente versatili nelle ricette e si sposano perfettamente con innumerevoli pietanze.

Puoi utilizzarle per realizzare quelle più tradizionali, come il coniglio alla ligure, ma anche in una pasta fredda estiva e golosa, ma anche nella focaccia e stoccafisso in umido.

Se vi trovate a Genova o dintorni sarà facile imbattervi in queste prelibatezze.

Clicca qui sotto:

 

Taggia è una cittadina ligure nella Riviera di Ponente perfetta per le famiglie e i gruppi di amici che non riescono mai a mettersi d’accordo su dove andare in vacanza. 

La vera star del turismo a Taggia, che mette d’accordo davvero tutti, è però l’olivo taggiasca: coltivato da secoli, dona un olio profumatissimo e olive di qualità amatissime da ogni buongustaio, immancabili in stuzzichini e piatti di ispirazione mediterranea.

E una volta arrivati qui perché non provare anche le altre specialità locali, i canestrelli (una specie di taralli salati al finocchio) e la figassa ( focaccia condita con pomodori pelati, filetti d’acciuga, olive e aglio ).

Tra tuffi nelle acque limpide della Liguria, aperitivi e cene da leccarsi i baffi, piacevoli passeggiate nel borgo, una gita in giornata a Sanremo e una pedalata lungo il mare, una vacanza a Taggia scorre veloce. Ben presto ti ritroverai a sognare di tornare. 

La farinata: altra eccellenza ligure

La farinata di ceci è una preparazione tradizionale ligure e toscana che viene declinata in tanti nomi e forme anche in altre regioni: molto amata dai liguri, si trova facilmente un po dappertutto, ecco come farla in casa.

In Liguria la farinata è tipica in forma di torta, si trova spesso nelle panetterie ed è preparata con una pastella che poi si cuoce nei forni in grandi teglie. In forma simile, con il nome di cecina o torta, si trova anche in Toscana, mentre in Sardegna si chiama fainè. A Livorno, si consuma anche dentro a un panino, il “cinque e cinque” proprio come in Sicilia, con il tipico pane e panelle: qui la farinata è fritta, un po' come  in Liguria dove troviamo  i bastoncini di “polentina” di ceci fritti, chiamati panissa, serviti come snack o aperitivo.

Quì di seguito vi svelo la ricetta con ingredienti semplici ma non facilissima da realizzare:

 

Acqua 900 ml

 

Farina di ceci 300 g

 

Olio di oliva extravergine 50 g

 

Sale 10 g

eccellenza ligure: la farinata

Dove mangiare la migliore farinata 

Noi liguri la mangiamo quasi in qualsiasi ora della giornata, molto pratica, adatta ad un pasto veloce, vi consiglio dove andare ad assaggiarla:

Trattoria Sa Pèsta, in genovese significa “sale pestato” ( fino ), che un tempo si otteneva raffinando il sale grosso col pestello nel mortaio.

Così a origine uno dei più antichi locali dove venivano cucinate torte di verdura ed altre specialità popolari, in particolare, veniva preparata la “farinata”,  cotta ancora oggi in una teglia di rame stagnato nel forno a legna. 

Non perdete questa occasione e provatela, trovate il locale in  Via dei Giustiniani 16R  GE.

 

Pia La Centenariain Via Magenta, 12 però a La Spezia.
In attività dal 1887, la farinata preparata a regola d'arte è il motivo del successo dello storico locale Pia, apprezzato da spezzini e non solo.  L'ambiente è accogliente e spartano, d'obbligo assaggiare tutte le varianti: farinata al gorgonzola, al pesto, classica, con stracchino, con le cipolle. 
Io ho dei veri e propri ricordi di questo locale, da ragazzina dopo il mare era d' obbligo passare dalla Pia, mi sarò ritrovata centinaia di volte a fare la merenda con la farinata: spettacolare !!!!


 

piatto semplice ma spettacolare : la farinata ligure

Se dici Recco: dici focaccia al formaggio

Situata nel Golfo del Paradiso, tra i comuni di Sori e Camogli, Recco è un’ideale porta d’accesso alla Riviera di Levante. Si trova a ovest del promontorio di Portofino, ma raggiungere la meta chic per eccellenza della Liguria richiede solo 30 minuti in auto e famosa appunto per la sua focaccia.

La Focaccia di Recco col formaggio è un impasto a base di farina di grano tenero, olio extravergine di oliva, acqua e sale farcito con formaggio vaccino fresco, un prodotto gastronomico ottenuto da pochi ingredienti e materie prime semplici che insieme rappresentano benissimo lo spirito e l'identità del territorio.

La focaccia di Recco col formaggio è diventata a tutti gli effetti ricetta regionale che oggi può fregiarsi del marchio IGP.

La particolarità della focaccia di Recco è che non necessita di alcuna lievitazione motivo per cui si presenta molto croccante esternamente mentre il cuore di formaggio rimane morbidissimo, quasi liquido.

A Genova e dintorni è facile trovarla, ma se vi capita recatevi direttamente a Recco se volete vivere una vera e propria esperienza del gusto, anche noi ogni tanto ci ritroviamo lì per assaporarla rigorosamente calda.

Clicca qui sotto:

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Dove mangiare la focaccia al formaggio a Recco

Panificio Pasticceria Tossini 

 

Nata come piccola impresa familiare a Camogli, Tossini nel tempo si è ingrandita fino a contare nove negozi in tutta la Riviera Ligure del Levante. Tra i quattro a Recco ai quali se ne aggiungono tre a Rapallo, uno a Chiavari e uno a Sori,  c’è quello di Via Roma. La memoria della produzione artigianale è ancora ben presente, si vede nel gusto spettacolare di questa focaccia.

Comunque se decidete di farvi un giro per il paese la troverete in tutti i panifici e ristoranti della zona.

 

Un altro simbolo ligure: la focaccia

 

La Focaccia genovese è una golosa specialità  lievitata salata tipica della cucina ligure: una focaccia piatta (massimo due centimetri) lucida d’olio, ricca di granelli di sale e i caratteristici buchi profondi in superficie! La particolarità della focaccia alla genovese, che la distingue dalla classica Focaccia , è che prima dell’ultima lievitazione, viene ricoperta con salamoia composta da abbondante acqua, sale e olio extravergine; emulsione che le dona un delizioso colore dorato e la rende particolarmente saporita, oltre che morbida

Noi liguri la mangiamo ad ogni ora come un po la farinata, alcuni la inzuppano anche nel cappuccino!!!!!

Anche in questo caso gli ingredienti sono semplici:

500 g di farina 0, 275 g di acqua, 25 ml di olio extravergine di oliva, 10 g di lievito di birra, un pizzico di sale e 5 g di malto diastasico. Per la salamoia che serve a "ungere" la focaccia prima di metterla in forno, servono: 200 ml di acqua tiepida, un pizzico di sale e 70 ml di olio.

E' davvero buona, piace proprio a tutti gli italiani e non, esistono tante versioni in giro per l'Italia, la troverete anche condita, farcita, insomma da provare !!!

 

 

la focaccia nelle varie regioni italiane, la versione ligure
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La focaccia di Priano

La focaccia più buona di Genova?

Chi l’ha assaggiata sa che da Priano, a Voltri, si va a colpo sicuro, così in molti pensano, in effetti confermo che è qualcosa di spettacolare, forse meglio della focaccia classica perchè in questa aggiungono la farina di mais.

La bellezza di questo posto è proprio nella costanza della sua speciale ricetta, con una tradizione familiare che si tramanda dal 1964: ci passi dopo anni, dopo generazioni, e la focaccia è sempre immutata, poco unta, leggera, gustosa e cotta al punto giusto.

Siamo all’estrema periferia ponentina della città, ed è difficile passare qui per caso, eppure l’afflusso di clienti è costante. 

Clicca qui sotto:

Focaccia a Genova: dove trovarla

Al Forno di Albaro

 

Nel quartiere "bene" della città, un indirizzo da non lasciarsi scappare se si è amanti del pane ben fatto e delle mitiche focacce, quelle morbide e gustose, irresistibili con quel profumo di olio extravergine e di lievitato appena sfornato (da provare quella classica e alla cipolla). 

 

Panificio Mario

 

A un passo dalla stazione Brignole e dal Mercato Orientale, è un forno storico, dove il  pezzo forte qui è la classica focaccia genovese fatta con farina di qualità, lievitazione naturale, condimento e cottura ottimali.

 

Priano SBK

 

Basta spostarsi di una manciata di chilometri dal centro di Genova, come già detto sopra,  per arrivare alla sua periferia occidentale e la tipica focaccia assume caratteristiche diverse ma non certo meno gustosi. La focaccia di Voltri è quella "stirata", gli ingredienti sono quelli classici ( a parte la farina di mais aggiunta ) ma la cottura differente le dona una consistenza e fragranza caratteristiche. 

Anche questa focaccia rappresenta un simbolo per i genovesi ma anche i liguri in generale.

Non vorrei essere ripetitiva ma anche questa prelibatezza la trovate ovunque.

 

versioni farcite della focaccia

Le erbe spontanee di campo liguri

La Liguria è famosa anche per le sue torte di verdura, non c' è panificio che non le tenga esposte, inoltre le campagne del territorio ligure sono ricche in primavera di queste erbe spontanee, saperle riconoscere è una fortuna, ad esempio a me è stata tramandata questa conoscenza.

Le erbe spontanee rappresentano un legame diretto con la natura. Raccoglierle è un privilegio e un’attività a volte anche faticosa  ma per noi significa valorizzare le risorse naturali che ci circondano, garantendo al contempo un’esperienza gastronomica unica per ha la fortuna di poterle assaggiare o preparare.

In genere, la fine dell’inverno e la primavera sono le stagioni ideali per raccogliere molte delle erbe spontanee. In questo periodo, la natura si risveglia e offre un’abbondanza di piante fresche e tenere. Piogge regolari seguite da giornate di sole creano le condizioni perfette per la crescita di queste piante. Tuttavia, ogni erba ha il suo periodo specifico di raccolta, che varia a seconda delle condizioni climatiche e del territorio. Con il cambiamento climatico in atto, e le gelate sempre più scarse se non inesistenti, il periodo di riposo (in cui non si possono raccogliere erbe) è praticamente inesistente.

La borragine è spesso utilizzata nei ripieni di ravioli e pansoti, ma può anche essere fritta in pastella o aggiunta a zuppe e minestre. Le sue foglie verdi e carnose hanno un sapore delicato.

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L’ortica è rinomata per le sue proprietà nutritive e depurative. Le ortiche sono ideali per preparare risotti, minestre, frittate e salse. Il loro sapore è leggermente erbaceo e rotondo, ma va saputa raccogliere perchè urticante !!!!

 

L’asparago selvatico è una prelibatezza  del tutto primaverile. Più sottile e dal sapore più intenso rispetto agli asparagi coltivati, l’asparago selvatico è perfetto per frittate, risotti, insalate e contorni. La raccolta degli asparagi selvatici è una tradizione che richiede pazienza e un occhio attento, durante le mie passeggiate quando li trovo mi dico sempre " per fortuna sta arrivando la primavera ".......

 

Il tarassaco  noto anche come dente di leone, è un’erba dal sapore leggermente amaro. Le sue foglie giovani sono ottime nelle insalate, mentre le foglie più mature possono essere cotte e usate in torte salate, zuppe e contorni. Il tarassaco è anche noto per le sue proprietà depurative e digestive.

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La pimpinella è un’erba aromatica con un sapore fresco e leggermente acidulo, simile a quello del cetriolo. Viene spesso utilizzata nelle insalate, nelle salse e come guarnizione per piatti di carne e pesce.  

Bietola di prato: aggiunge una dolcezza terrosa, appartenente alla stessa famiglia degli spinaci, la bieta selvatica ha un sapore dolce e ferroso, essendo ricca di ferro.

 

Cicoria: dal caratteristico e noto sapore amaro.

 

Radicchio selvatico: sapore piacevolmente amaro come la cicoria.

 

Raperonzolo: le radici crude hanno un piacevole sapore dolciastro che ricorda le noci, le foglie basali, da consumare cotte come gli asparagi, sono amarognole.

 

Silene: sapore dolce e delicato, usato per preparare delle frittate, dei risotti o delle zuppe e si può consumare anche crudo in insalata.

 

Il preboggion è composto da diverse varietà di erbe selvatiche e si distingue per il suo caratteristico sapore amaro e la sua versatilità in cucina. A seconda della zona in Liguria, assume diverse identità, arricchendo piatti come riso con preboggion, torte salate, focaccette e pansoti alla salsa di noci.

 

Ogni erba, dalla borragine alla cicoria, dal tarassaco al raperonzolo, porta con sé un gusto unico e una storia da raccontare. Questo mix non solo arricchisce i piatti, ma rappresenta anche la profonda connessione tra la cucina ligure e il suo territorio.

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Come già detto la natura generosa delle terre liguri non delude in nessuna stagione, in autunno e in inverno basterà addentrarsi nell’entroterra per scovare funghi, tuberi e radici, in estate fiori commestibili e frutti riempiono di colori e profumi i prati e in primavera il paniere si riempie di erbe e piante spontanee, che vanno colte giovani prima dello sviluppo del fiore per godere dei più delicati e vari sapori.

Alcune erbe selvatiche, come le bietole e la borragine, sono poi ingredienti essenziali per realizzare altre ricette tipiche liguri, come il minestrone genovese o la torta pasqualina.

Queste due prelibatezze le trovate in tutte le tavole liguri, i ricordi legati alle erbe spontanee mi fa sempre fare un viaggio nel tempo, nel mio passato ma ancora nel mio presente.

Belli, colorati, a volte poetici: è così che siamo abituati a concepire i fiori. E se fossero, invece, anche gustosi e salutari? Dalla mera decorazione di un piatto a un elemento principe per ricette e piatti, i fiori eduli spostano l’attenzione dalle classiche caratteristiche delle fioriture, tanto appariscenti quanto affascinanti, a una parte forse meno visibile, ma altrettanto interessante da scoprire, quella gastronomica.

torta pasqualina ligure

I fiori utilizzati nella cucina ligure

Un piatto colorato e bello per gli occhi, si sa, facilmente è anche un piatto buono da mangiare. Ma la gamma dei fiori eduli è in realtà molto diversificata e, oltre a offrire sapori e caratteristiche differenti da studiare tra i fornelli.

Si può dare un tocco speziato e piccante ai piatti usando, per esempio, i fiori del nasturzio, che si adattano bene ai risotti e alle zuppe ma possono essere utilizzati anche nelle insalate. Se vogliamo ottenere un gusto leggermente speziato la Calendula è la più adatta e col suo sapore leggermente amaro si abbina bene con la carne. Per un gusto più forte ecco i tageti, che hanno un aroma simile al curry e ai chiodi di garofano. Si ottengono sfumature dolci e delicate, invece, con la viola cornuta, che è anche molto decorativa e ottima per i dessert. Se si vuole aggiungere un aroma di frutta ai piatti arriva in soccorso la Salvia, dal gusto simile all’ananas, o  dal profumo di pesca. Per conferire alle preparazioni un gusto acidulo al primo posto c’è sicuramente la Begonia , con germogli croccanti, aciduli e agrumati.

fiori di zucca o di zucchine sono dei fiori del tutto commestibili. Oltre ad essere molto gustosi sono anche ricchi di proprietà ed elementi nutritivi, forse è il fiore più conosciuto e utilizzato nelle cucine liguri, li troverete soprattutto ripieni, fritti e io li aggiungo anche nei minestroni.

 

fiori e ricette: fiori di zucchina ligure

Erbe aromatiche: tutto un mondo da scoprire

Anche le erbe aromatiche fanno parte dell’antica tradizione ligure. Molte crescono spontaneamente nelle campagne, ed essendo la nostra cucina essenzialmente di ispirazione povera, una volta venivano utilizzate anche per coprire il sapore del cibo ormai non più fresco. I liguri poi le hanno adottate per insaporire i piatti al posto delle spezie da sempre molto costose.
La ricchezza in Liguria di piante aromatiche determinò, come era prevedibile, il declino delle spezie che iniziarono a costare meno e ad avere meno appeal.
Le erbe liguri sono profumatissime e particolarmente aromatiche, grazie al nostro clima favorevole e sempre soleggiato e grazie all’influenza delle montagne e del mare che con la sua brezza conferisce loro caratteristiche inconfondibili.
In cucina hanno il grande potere di conferire gusto e sapore caratteristici, così è possibile anche limitare il sale. Pesce, pasta e carne vengono impreziositi da intingoli unici, tra i più copiati del mondo.

Dalle più classiche, come il basilico, il rosmarino, la salvia, la lavanda, la maggiorana, alle più moderne e fantasiose, come la menta mojito o la menta aftereight o la salvia all’ananas, anche in questo caso riaffiorano in me molti ricordi, sono cresciuta tra le erbe aromatiche, ancora adesso non possono mai mancare nella mia cucina, ma le troverete davvero ovunque, rappresentano proprio la cucina ligure.

cucina ligure con le erbe aromatice

Potrei andare avanti all'infinito a citare tutte le erbe aromatiche, altre molto usate sono:  prezzemolomentasalviatimo, alloro, parlando di ricette una su tutte è il coniglio alla ligure, che unisce la dolcezza di noci e pinoli con il sapore lievemente piccante di rosmarino, timo, alloro e con l’acidulo delle olive.

Un posto d’eccezione lo meritano in Liguria anche noci e pinoli, da sempre protagonisti di salse e condimenti per primi o secondi piatti. Nello spezzino le noci pestate al mortaio regalano sensazioni di piacevole grassezza nel Sugo di noci con pinoli, mollica di pane bagnata nel latte, maggiorana ed il delicato olio ligure, la variante di soli pinoli più dolce al palato, con cui condire i pansotti, una pasta fresca ripiena.

 Immancabile poi la presenza dei pinoli nelle ricette di pesce, dove il sapore di affumicatura del pinolo tostato si fonde alla freschezza delle erbe per impreziosire anche la polpa più delicata.

Anche la salsa di noci appena descritta la troverete in tutte le trattorie, gastronomie, rosticcerie, ma anche supermercati, noi liguri la utilizziamo abitualmente per condire la pasta !!!!!

Replicarla a casa non è difficile, quì di seguito trovate la ricetta:

 

200 grammi di gherigli di noci


1/2 spicchio d’aglio


mollica di due panini


latte intero ( ancora meglio se di capra )


3 cucchiai d’olio


sale q.b.

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trattorie storiche : osteria l' inferno a la spezia

Dove mangiare la vera cucina ligure a Genova

Il centro storico ma non solo, anche in riviera o in pieno centro città potete trovare moltissime buone trattorie di cucina tipica ligure dove assaporare tutte le prelibatezze fin ora raccontate da me, ve ne consiglio alcune, poi sta a voi scegliere la vostra preferita:

Trattoria Ugo  

 

Clicca qui sotto:

Se ti trovi a Genova oltre a fare un giro al Porto Antico non puoi non andare a mangiare da Cavour 21, è una storica trattoria genovese, l' interno è piuttosto rustico ma accogliente, troverai tutti i piatti della tradizione ligure,  io ho scelto il Cappon Magro e la frittura di mare ma tu scegli il tuo piatto preferito.

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Le cozze di La Spezia: prelibatezze dal mare

Le cozze vengono anche (e soprattutto) chiamate muscoli” in Liguria,  sono un altro prodotto molto usato nella cucina ligure.

Questa denominazione locale, raggiunge anche parte della zona costiera della Toscana, sino a Livorno.

La coltivazione dei mitili alla Spezia è sinonimo di tradizione,  sono allevati nel tratto di mare compreso tra il Parco di Porto Venere, il Parco di Monte Marcello e le isole del golfo. Un’attività che si tramanda in famiglia con metodi antichi e che permettono ancora di mantenere una produzione autoctona. Per questo i “muscoli”, conosciuti anche con il nome di cozze, sono garanzia di qualità e salubrità. Il periodo migliore per la degustazione?  Dalla primavera all’autunno. 

Detti i "Vigneti del Mare”, sono organizzati in zone acquatiche protette attraverso l'utilizzo di corde galleggianti in fibra di cocco, dove crescono e poi raggiungano la massima qualità, freschezza e sapore distintivo.

La cozza è costituita da una conchiglia ovale, allungata, all' interno è contenuto il mollusco, il cui colore varia da giallo crema o arancione, è un'esplosione di sapore di mare, viene molto utilizzata e non può mai mancare nei ristoranti ma anche nelle nostre case.

 

 

Dove mangiare a La Spezia

 

Le ricette con le cozze sono tantissime in Liguria e diverse in base alla posizione geografica, una delle ricette simbolo di la Spezia sono le cozze ripiene, solitamente ricoperte di passata di pomodoro e aromi, si assaporano calde, se vi trovate da quelle parti non ve le perdete e vi consiglio una trattoria storica: 

L'Osteria All'Inferno è il ristorante più antico di La Spezia.
Nasce nel 1905, all'interno di quelle che erano le cantine di un antico palazzo dell'ottocento, in centro città, infatti dopo aver fatto una scala che vi porta in un sotterraneo vedrete un locale vecchio stile ma molto accogliente e soprattutto i piatti molto invitanti a prezzi più che onesti !!!! Li potrete trovare mesciua ( tipica zuppa di legumi ), muscoli ripieni, pasta al pesto e acciughe fritte sono solo alcuni dei piatti dal sapore genuino e dalla storia antica che troverete in questa trattoria.
Piatti simbolo della vera tradizione spezzina, semplici e invitanti.
Ricette di antica tradizione, uguali dai tempi dei nostri nonni.
Sapori autentici, che raccontano la nostra terra meglio di mille parole.

Vi consiglio di prenotare sempre anche se vi trovate in un giorno feriale a pranzo, è sempre pieno il locale !!!!

le chiamano in tanti modi cozze, mitili e muscoli, una prelibatezza ligure
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Curiosità sulla cucina ligure: il Cappon magro

Il Cappon magro, curiosa ricetta. Nata come piatto dei poveri, composto principalmente da avanzi e pesci di poco conto ( pensate che nel 1700 l’aragosta era considerata un crostaceo di terza categoria ), con il passare degli anni è diventata la preparazione più festosa e fastosa della cucina ligure, se non addirittura di quella italiana.

Una maestosa cupola poggiata su un letto di gallette del marinaio, composta da strati alternati di vari pesci e verdure conditi con salsa verde, circondata da molluschi,  sormontata da grossi e vistosi crostacei e decorata riccamente con uova, olive, capperi e verdure. Un’esercizio architettonico più che culinario, e del sapore che dire?  Da provare assolutamente.....

Una caratteristica della preparazione del Cappon magro genovese è che tutte le verdure e i pesci vengono cucinati separatamente per poi essere uniti disponendoli a strati, avrete capito che è una ricetta impegnativa.

Clicca qui sotto:

Showuserreviews G 187823 D 3563050 R 672524821 Gastronomia De Micheli Dal 1900 Genoa Italian Riviera Liguria 1 Html
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L' acciuga: la protagonista del Mar Ligure

Uno dei prodotti liguri più rinomati, frutto della tradizione marinara e che rappresenta una grande risorsa in cucina per la preparazione di svariati piatti, condimenti, antipasti, stuzzichini e aperitivi.

E' il pesce azzurro per eccellenza, l’acciuga ha una forma slanciata con dorso di colore neroazzurro e ventre arrotondato argenteo,  definite dalla tradizione il “pane del mare”,  sono un caposaldo della cucina di pesce della Liguria. Migrano in branchi, davanti alle coste liguri da primavera ad autunno ma si trovano anche in inverno, seppure a profondità maggiori.

Quelle di Monterosso ( Cinque Terre ), poi, sono le più famose. Vuoi perché particolarmente sode e saporite grazie alla speciale salinità e temperatura dell’acqua, vuoi perché Monterosso sin da Medioevo era conosciuta in tutto il nord Italia per la ricchissima produzione di acciughe sotto sale.

Vi consiglio di visitare queste zone della Liguria e sarà facilissimo assaggiarle, in tanti modi, ma il più diffuso è la frittura o anche ripiene e poi fritte, una vera leccornia !!!!

Clicca qui sotto:

Dove mangiare le acciughe a Monterosso

Vi consiglio assolutamente il nostro posto del cuore, dove noi ogni anno andiamo a mangiare mentre curiosiamo per il paese, il ristorante Belvedere.

Oltre alle acciughe al limone home made, fritte, ripiene ecc.... il locale è famoso per l'anfora di mare, o meglio una magnifica zuppa di pesce cotta in un' anfora di terracotta e servita con dei crostini di pane, da provare, vi consiglio inoltre di prenotare non solo il tavolo ma anche l' anfora!!!

limoni e acciughe un mix perfetto
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Altra eccellenza del mare: i gamberi rosso e viola

In Liguria con l’appellativo “gamberi rossi” è consuetudine definire due pregiate risorse della pesca a strascico, il Gambero Viola e il Gambero Rosso.

A fine 2018 si è concluso il percorso che ha portato il Gambero Rosso e il Gambero Viola pescati a Santa Margherita Ligure ad ottenere la denominazione comunale (De.Co.), importante per legare per sempre il prodotto al territorio.

La pesca dei gamberi a Santa Margherita Ligure, è un’attività fortemente radicata nella cultura locale, è una risorsa economicamente molto importante, sia per le limitate quantità di prodotto pescato sia per le consuetudini di pesca che forniscono gamberi pregiati, quando li trovo in pescheria penso già al loro sapore dolce e marino allo stesso tempo, ma non sono molto economici.

I gamberi vengono pescati a oltre 700 metri di profondità, nei colori dal rosso al viola, vi posso garantire che sono una vera e propria esplosione di gusto, vi consiglierei tante ricette ma secondo noi il massimo è assaggiarli crudi o marinati !!!!

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Tour da Santa margherita ligure a Portofino

Santa Margherita Ligure è situata sulla Riviera di Levante della Liguria, nella parte orientale del Promontorio di Portofino e nella parte più interna del Golfo del Tigullio. L’abitato, che dista circa 35 km da Genova, è circondato da colline ricoperte di vegetazione mediterranea sulle quali si trovano ville e giardini con vista sulla Costa dei Delfini, che unisce la città a Portofino.

A Santa Margherita è possibile godere di paesaggi marini e collinari di suggestiva bellezza e per gli amanti del mare, offre una varietà di paesaggi: sabbia, sassi e scogli, piccole insenature pittoresche e stabilimenti balneari vivaci ed accoglienti. 

Durante la stagione estive, nelle spiagge libere e attrezzate vengono organizzate animate serate in spiaggia: sfilate di moda, musica, ballo, cene, ecc. In prossimità del borgo di Paraggi, troviamo la spiaggia libera che i residenti chiamano affettuosamente la spiaggetta del Castello, perché situata sotto lo splendido Castello di Paraggi, risalente al XVI secolo.

Il porto è utilizzato per l’ormeggio di lussuose imbarcazioni, accanto ai tradizionali pescherecci; esso è anche sede di importanti attività legate agli sport di mare, come vela, canottaggio e subacquea, e di eventi mondani legati alle grandi regate internazionali ospitate.

Ma queste mete non sono solo belle da ammirare ma puoi assaggiare molte prelibatezze soprattutto dal mare.

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Le sagre in Liguria

Finalborgo

Le sagre e feste di paese sono molto comuni in Italia, quindi non è da meno la Liguria, a partire dall' inizio dell'estate fino all'autunno per lo più la nostra regione si arricchisce di queste feste, nel mio blog parlerò di alcune in particolare che frequentiamo ogni anno oppure ci è capitato di provare.

Iniziamo dalla festa medievale di Finalborgo a Finale Ligure, in provincia di Savona, un vero e proprio viaggio indietro secoli del Medioevo.

Il borgo antico ( tra i Borghi più belli d’Italia ) si anima e colora da bandiere, festoni e insegne medievali, si trasforma letteralmente in un villaggio medievale, costumi dell'epoca, ma soprattutto numerosi stand gastronomici con tante specialità liguri , davvero per tutti i gusti.

E poi, combattimenti e duelli cortesi di cavalieri  nelle piazze e vie che saranno invase da artisti da strada, attori, mangiafuoco, giocolieri, musicisti ( sono gruppi che fanno musica medievale utilizzando strumenti antichi ), ed io ogni volta ne rimango incantata e mi fermo sempre ad ascoltarli, ancora altri come  danzatori, sbandieratori, ammaestratori di rapaci, cavalieri, arcieri, spadaccini, osti e locandieri, streghe, insomma da provare assolutamente, avviene ogni anno ad agosto e il borgo rimane in festa per quattro giorni di seguito, ovviamente è visitabile tutto l' anno anche senza la festa.

Clicca sulle foto sotto:

Dove e cosa mangiare a Finalborgo

Se preferite pranzare o cenare il uno dei locali che si trovano nel borgo vi consiglio due trattorie tipiche: Il Castello e Ai Cuattru Canti, comunque avventurandovi nei vicoli del paese scegliete la vostra trattoria preferitatroverete tutta la tradizione ligure della zona montana del ponente, tutta da provare !!!!

Altri locali approvati e da provare sono: 

Da Gillo

Osteria La Botte Gaia

Il Castello

troverete la vera cucina del luogo e anche piatti tipici del ponente ligure praticamente ovunque e poi con l' atmosfera di festa durante le serate medievali è davvero un' esperienza da non perdere!!!

 

 

Restaurants G 3174403 Finalborgo Finale Ligure Italian Riviera Liguria 1 Html
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cucina tipica del ponente ligure

Prima cosa che mi viene in mente se penso alla zona di Finale Ligure  sono gli uliveti Gentile, Taggiasca, Colombaia che producono un ottimo olio extravergine, proprio come quello dell’Uliveto storico di Varigotti. Troviamo anche coltivazioni di chinotto e diversi birrifici locali oltre che i vini della zona come  Vermentino, Pigato, Rossese, e le due I.G.T Granaccia e Lumassina.

Punto di riferimento è la produzione di miele, curata dai monaci Benedettini del Monastero di Finalpia, un vero e proprio santuario per la cura delle attività delle api.

Ritroviamo ancora il pesto prodotto con il basilico Dop, la focaccia, la farinata, la torta pasqualina, le torte verdi,  le varie ricette di pesce, spiccano quale prodotti esclusivamente finalesi i tipici Fugassin, ovvero focaccine fritte a base di patate, ed i Chifferi, dolci a base di mandorla a forma di mezzaluna, anche prodotti nella variante al cioccolato.

La Cima a base di carne di vitello, farcito con una ricca e gustosa miscela di ingredienti, viene cucito a mano e bollito con verdure per diverse ore, trasformandosi in un’esperienza culinaria memorabile

La Buridda  è un intingolo di pesci a tocchetti cotti in umido con olio, pinoli, capperi, funghi e prezzemolo, in cui inzuppare le tradizionali gallette del marinaio ( schiacciatine secche di pane ).

Secondo la tradizione, si realizza con diversi tipi di pesce, tra cui il grongo, il palombo e il cefalo; in alternativa, si fa utilizzandone solo uno, lo stoccafisso.

Clicca sulle foto qui sotto:

Musica medievale a Finalborgo

I Sonagli di Tagatam, sono un gruppo di musicisti che propongono musica medievale facente parte della sezione Musici e Tamburini dell’Associazione Culturale “CENTRO STORICO DEL FINALE”, è uno dei motivi per i quali noi ogni anno non ci perdiamo mai questa festa, anzi coinvolgiamo anche altri nostri amici che come noi si sono innamorati di questo evento.

Questa band è composta da cinque cornamuse, rauschpfeifen, davul, jambè, bodhram, tamburo e cimbali e nel suo repertorio si possono ascoltare ballate tradizionali medievali e musica antica. Il gruppo si presta sia per spettacoli itineranti che per piccoli concerti da piazza, dove il pubblico spesso è attratto dalla musicalità, dalla potenza degli strumenti e da un’energia coinvolgente. Infatti, gli abiti medievali, gli strumenti particolari e l’atmosfera coinvolgente che riescono a creare I Sonagli di Tagatam,  portano le persone a respirare aria di allegria e voglia di ballare, io sono sempre in prima linea.......

Il gruppo, nato dal desiderio di alcuni componenti della Sezione Musici e Tamburi dell’Associazione “CENTRO STORICO DEL FINALE”, di fare musica oltre a quello che già la Sezione propone, ha già preso parte a importanti manifestazioni nazionali e internazionali.

musica medievale: i sonagli di tagatam

Triora: il paese ligure delle streghe

Ed ore vorrei parlarvi di un' altro paese ligure, Triora in provincia di Imperia, dalla particolare atmosfera tra il dark e il romantico.

Noto come il Paese delle Streghe, è considerato una meta imperdibile per tutti gli amanti di magia, occultismo, caccia alle streghe e tutto ciò che ne deriva.

Vi consiglio di visitarlo non solo per la sua bellezza e fascino antico ma anche per le prelibatezze che potrete trovare lì, si raggiunge tramite una tortuosa strada in salita e il centro ha il tipico aspetto del borgo medievale arroccato su un colle, con stradine strette, vicoli, archi in pietra e piazzette. A renderlo speciale sono streghe e gatti neri che compaiono un po’ ovunque, sotto forma di immagini che adornano statue, porte, balconi  o come nomi di locande e b&b, ma il massimo avviene il giorno di Halloween, il 31 ottobre e 1 novembre, allora si che l' atmosfera diventa davvero fantastica.

Un consiglio per quanto riguarda il giorno di Halloween è organizzarsi in tempo, ci sono da acquistare dei ticket online e poi è meglio arrivare lì nel primo pomeriggio, arrivare la sera è improponibile, rischiate di non entrare nel paese dai fiumi di persone che arrivano oltre che al problema del parcheggio ovviamente.

Ma se l’immagine stereotipica del borgo è legata a passaggi poco illuminati, anfratti e grotte che sarebbero perfette location per film horror, casolari dove ancora pare di sentire le urla di dolore delle donne accusate di stregoneria, Triora è anche scorci romantici, eleganti palazzi, elaborati portoni in ardesia, fontane, chiese imponenti, minuscole cappelle nascoste nel bosco e viste panoramiche su un magnifico paesaggio naturale da visitare in primavera o estate, non solo nei giorni di festa.

il paese delle streghe: triora in Liguria
Attractions G 1065277 Activities Triora Province Of Imperia Liguria 1 Html
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Immerso nell’incantevole scenario naturale della Valle Argentina e avvolto da un silenzio totale si trova Triora, un borgo montano dalla forza arcana e dalla particolare atmosfera tra il dark e il romantico. Noto come il Paese delle Streghe o la Salem italiana, Triora è considerato una meta imperdibile per tutti gli amanti di magia, occultismo, caccia alle streghe e tutto ciò che è correlato. In realtà non importa se siete cultori della materia, semplici curiosi o fifoni che sussultano a ogni soffio di vento o ogni scricchiolare di porte: questa cittadina all’estremità della Liguria occidentale saprà ammaliarvi senza bisogno di pozioni magiche perché è, indiscutibilmente, uno dei borghi più belli d’Italia. - https://www.liguria.info/imperia/triora/

paesi medievali liguri: triora

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Questo titolo che è stato dato al paese affonda le sue radici in uno dei più famigerati e cruenti processi per stregoneria nella storia italiana. Triora è un luogo dove passato e mistero si intrecciano, creando un’atmosfera unica che attrae studiosi, appassionati di esoterismo e semplici curiosi. Il borgo conserva intatte le tracce di antiche leggende, riti pagani e superstizioni popolari, rendendolo una destinazione affascinante per chi è alla ricerca di storie oscure e paranormali.

Una delle leggende più inquietanti di Triora riguarda la presenza di spiriti che ancora oggi si aggirano per le sue vie. Si dice che nelle notti di luna piena, nelle strade del borgo si possano udire i lamenti delle anime delle streghe ingiustamente condannate. Alcuni visitatori raccontano di aver visto ombre fugaci o di aver percepito una strana presenza nelle vicinanze de “La Cabotina”, il luogo simbolo del raduno delle streghe.

Dove e cosa mangiare a Triora

Il territorio offre prodotti naturali che arrivano dai boschi, come castagne, miele e funghi, principalmente porcini. Fra i piatti locali spiccano le torte di patate e verdure, chiamate semplicemente paste, cotte ancora  in una teglia ricoperta da un testo, sul quale vengono poste braci ardenti, e poi il territorio montano vi suggerisce prodotti derivanti dall' allevamento come manzo, capre, agnelli, pecore, e va da sè anche salumi e formaggi tipici, ma entriamo nei dettagli.

Con una produzione artigianale legata al territorio di marmellate, confetture, salse e sughi, funghi e verdure sott’olio preparati come una volta, olio e olive, esploriamo i sapori locali con una selezione esclusiva di formaggi del territorio e viene prodotta la cubaita, il dolce che riporta indietro nel tempo con  le ricette di una volta. Ogni  prodotto racconta una storia, dai frutti maturati al sole delle nostre colline ai sapori intensi di ortaggi e funghi raccolti in natura.

La cubaita di Triora è un dolce della stagione fredda, diffusa in tutta la zona montana dell’imperiese, con la ricetta che cambia a seconda dei luoghi. Pensate che, ad esempio, la frutta secca utilizzata si modificava in percentuale a seconda dell’altitudine in cui si cucinava.

Per la ricetta occorrono delle ostie tagliate rotonde che serviranno per racchiudere un ripieno di nocciole, noci, mandorle e scorza di arancia. E’ il miele a tenere tutto insieme, un prodotto da provare assolutamente in montagna, lo troverete nelle botteghe che producono questi prodotti.

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Restaurants G 1065277 Triora Province Of Imperia Liguria 1 Html
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Noi abbiamo provato una delle trattorie del paese, ve la consiglio: l' Erba Gatta, proprio tra i vicoli, trovarla sarà facile perchè ci sono le insegne qua e la, assaggiate la toma di capra al forno con pomodorini e erbe aromatiche;  i Sugeli, una pasta fresca, rigorosamente lavorata a mano. È sicuramente tra le più antiche e originali ricette che possiamo trovare a Triora, forse una evoluzione della pasta preparata dai pastori all’alpeggio. Un piatto povero, ma ricco di gusto, grazie all’acqua delle sorgenti montane, al deciso sapore dell’aglio e a quello imparagonabile del bruzzo, formaggio tipico ottenuto dalla maturazione della ricotta di pecora brigasca, la regina delle Alpi Liguri.

Come già detto, la particolare conformazione geografica e climatica del paesaggio, la vicinanza con le cime montuose e il mare, ha contribuito a creare prodotti e sapori unici: il fagiolo bianco di Pigna, così come l'aglio di Vessalico che si coltiva anche su questi pendii terrazzati; la toma di pecora brigasca ha il gusto saporito del foraggio naturale che nutre le greggi.

Un'altra trattoria consigliata è la Loggia della Strega, dove troverete sempre tante prelibatezze del territorio come le lumache al sugo, le carni locali e tanto altro.

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Triora in passato era nota come il granaio della Repubblica di Genova e aveva un unico forno comunale in Vico del Forno; il pane veniva cotto per ogni famiglia una volta alla settimana, nel forno comune.

Oggi il Pane di Triora viene prodotto da un unico panificio, che lo produce in modo artigianale, per tutta la Liguria del Ponente e del basso Piemonte.

Il pane è preparato con farina 1e crusca, lievitata per una notte con acqua tiepida e sale; all’impasto viene aggiunto il giorno successivo altro lievito e farina.

Dopo aver riposato ancora qualche ora su uno strato di crusca i pani, in forme basse e larghe che dopo la cottura raggiungono.

Non potevo non parlare di un prodotto di nicchia direi, tempo fa lo trovavo anche a Genova, poi il proprietario mi ha spiegato che non riuscivano più a distribuirlo fin la, è il Pane di Triora  che viene preparato con lievito di birra, sale, uno spolvero di crusca su cui viene adagiato il pane prima della cottura e l’immancabile acqua che sorge non molto lontano dal Paese delle Streghe.

Prima di andare via passate dal panificio e portatevi a casa alcuni prodotti, peccato che bisogna arrivare lontano per acquistarlo !!!!!

 

pane antico di triora in liguria

Toirano: festa dei Gunbi

Un paese tipicamente medievale, a Toirano troverai caratteristici palazzi, case liguri e botteghe storiche. 

Si trova in  provincia di Savona in Liguria.

Il territorio di Toirano è situato nella valle omonima, sulla destra del torrente Varatella e alla confluenza di quest'ultimo con il Barescione

La Festa dei Gunbi e' un appuntamento da non perdere per gli appassionati non solo di sagre ma anche di territorio, tradizione e cucina.

Arrivando al borgo sembra di essere un po' tornati   indietro nel tempo, la stessa sensazione che si vive anche negli altri due borghi precedenti, anche qui è  un salto nel Medioevo, che ha conservato ancora tutto il suo fascino particolare.

Cosi' una piccola localita' dell' entroterra ligure a soli tre chilometri dal mare  si riveste di storia e di cultura. Tra le viuzze e i caruggi illuminati solo dai lampioni dalla luce gialla si assapora l' aria di una volta, l' aria dei frantoi ...perche' i gumbi sono appunto i frantoi. Questa tradizionale festa degli antichi frantoi  e' un evento che inaugura l' agosto ligure con un filo conduttore comune alle altre feste dove le vie  del borgo si riempiono di vita, di musica, di colori e naturalmente di cibo, di vari stand allestiti con particolare cura. 

I piatti che si possono degustare non sono pero' scelti a caso ma hanno un legame forte con la tradizione e ogni angolo e' collegato ad una tipologia di cucina: nell' Area delle Giare si puo' degustare il pesce ( tra cui trofie nere ) alla pescatora e ravioli di pesce, nella zona dell' ex oleificio si possono trovare diversi piatti vegetariani tra cui l' ortofritto ,un gustoso ed invitante  assemblaggio di verdure in pastella ( melanzane, salvia,  cipolla, invidia riccia ) e i particolari ravioli fritti, la Cucina del Marchese con primi piatti  ( trofie, come già detto, tagliolini verdi al sugo di coniglio ) e secondi piatti di carne come lo stufato di asino con fagioli neri.

Tra i contorni non manca il caratteristico Cundigiun: un tipico misto di pomodoro ,cipolle ,olive e peperoni che puo' accompagnare ogni piatto.

Clicca qui sotto per scoprire di più:

 

Nelle vie  del centro troverete qua e la stand dove potrete assaggiare dello street food come bruschette ,farinata e panissa fritta sono le protagoniste insieme alla confusione allegra della gente. Per la cena fra le vie aprono anche le cantine con i vini del territorio in particolare: Castelvecchio ,Vermentino, Pigato, Ormeasco, Rossese.

Non puo' mancare il dolce naturalmente  in linea con la tradizione: pesche al Pigato, pesche ripiene di cioccolato e amaretti e frittelle di mele. E cosi' il  borgo toiranese si trasforma per qualche giorno in un' esplosione di colori e sapori che sanno conquistare tutti. Naturalmente a Toirano si possono visitare le famose Grotte e il Museo Etnografico della Val Varatella, allestito nelle scuderie di un' antico palazzo, che racchiude un' esposizione con la storia  del paese medievale, si puo' soggiornare in uno dei tanti bed & breakfast, si puo' apprezzare un morbido torrone con le nocciole intere ma questa festa ha qualcosa di pittoresco che sa descrivere l' essenza stessa di Toirano con i suoi giardini e i suoi antichi palazzi.

Forse perche' entrando in silenzio all' interno dei suoi angoli poco illuminati, si resta affascinati da piccoli momenti di quotidianita', da attimi in cui si uniscono l' antico e il moderno, il profumo del pane con le acciughe e la salsa verde, le piante altissime  che crescono intrecciate alle pareti, i piccoli segni di religiosita', i segreti che uniscono i due lati stretti dei caruggi  fino al senso di liberta' che si percepisce sbucando all' improvviso nella grande e ospitale Piazza Liberta'. Quel fascino che ti lascia perplesso, quella luce ambrata che ti lascia pensare, insomma quello che vorrei farvi arrivare è la magia che si vive nei tanti e bellissimi borghi antichi.

Clicca qui sotto:

 

 

Attractions G 1899428 Activities Toirano Province Of Savona Liguria 1 Html
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Ma cosa sono i Gunbi ? I gunbi sono gli antichi frantoi, come già accennato prima,  edifici in pietra che ospitano vecchie macine e ingranaggi in legno di rovere, essendo anche questa zona della Liguria un pilastro nella produzione di olive e olio extravergine.

Ora passiamo alle specialità che potrete trovare la: i ravioli ripieni di ricotta e limone, guarniti con miele e zucchero a velo, mele fritte con salsa di frutta, pesche ripiene al forno, pere allo zabaione, melone al porto, melone con macedonia, gelato e frutti di bosco se vogliamo iniziare dal dolce.

La Cucina delle Giare, presso il ponte medievale, presenterà piatti a base di pesce: insalata di mare, fritto di calamari novelli, frittelle di novellame, spiedini di mare, gamberoni, orate e pesce spada alla piastra, oltre a penne al pesto o allo scoglio, zuppa di pesce e triangoli neri di pesce.

Vi consiglio di assaggiare alcuni di questi piatti tradizionali, c' è solo l' imbarazzo della scelta.

 

 

Mentre ti avventuri nelle stradine del borgo visita il museo etnografico di Toirano dove troverai dei reperti degli antichi  frantoi, clicca nell' immagine sotto per scoprire di più, l' ingresso è libero e il ticket di costa veramente pochi euro.

Dove mangiare a Toirano

 Girovagando per il borgo di Toirano scoprirete diversi locali e trattorie dove assaggiare la cucina tipica di questa zona, alcune che vi consiglio sono Rosa dei Venti e Cà di Sappi, ma come dico sempre sta a voi scegliere la vostra preferita.

Se volete acquistare dei prodotti liguri da portarvi a casa vi consiglio l’azienda I Sapori dell’Arca, potete trovare dall’immancabile pesto alle specialità sott’olio di terra e di mare, dalle olive Taggiasche all’olio di oliva extra vergine, dalla pasta della tradizione a quella aromatizzata e ai 5 Sapori. Non mancano infine miele, confetture, marmellate, vini, dolci e distillati.

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Visita anche le grotte di Toirano, facendo un po più di strada a salire se sei in auto, qui sotto trovi le indicazioni stradali:

 

IN AUTO: Con l'autostrada Dei Fiori (A10): uscire a Borghetto Santo Spirito, da entrambe le direzioni (Genova o Ventimiglia), poi prendere la strada provinciale verso Toirano (3 km). Da Via Aurelia, da qualsiasi direzione, prendere l'intersezione Y a Borghetto S. Spirito, direzione Toirano, km 4.

IN TRENO: scendere a Loano da qualsiasi direzione. Da qui percorriamo una delle fermate degli autobus lungo la vicina Via Aurelia e aspettiamo l'autobus pubblico che va a Grotte di Toirano (vedi sotto). Al taxi di Loano sono disponibili anche taxi.

IN BUS: Partenze giornaliere da Pietra Ligure, Loano e Borghetto S. Spirito con arrivo a Piazzale delle Grotte alle 9:15 - 11:55 - 14:30 - Partenze mezz'ora prima degli arrivi dichiarati. Ultima partenza da Piazzale delle Grotte alle 17:15 .

Clicca qui sotto:

Scopri qui sotto tutte le sagre principali in Liguria:

E ora ci spostiamo a La Spezia: Cadimare

Sagra del muscolo a Cadimare

Nel borgo di Cadimare, tra Portovenere e La Spezia, la sagra del muscolo è un appuntamento immancabile generalmente a luglio, per gli abitanti e non solo.

In un clima di festa e a due passi dal mare, il paese prepara prelibatezze a base del principale ingrediente locale, i muscoli: pasta ai muscoli, muscoli alla marinara, muscoli ripieni, frittelle di muscoli ma anche altri piatti di pesce come penne agli scampi, spaghetti allo scoglio, frittura, acciughe al limone, anche qui troverete gli immancabili sgabei.
La serata poi procede con musica e orchestre che rendono l'atmosfera ancora più suggestiva, ma attenzione perchè si affolla in breve tempo, vi consiglio di recarvi li presto, meglio nel tardo pomeriggio così dopo aver curiosato qua e la vi fermate a mangiare.

Clicca qui sotto:

Dove mangiare a Cadimare

Cadimare è un piccolo borgo marinaro, se volete rimanere proprio lì a mangiare troverete due trattorie: Ca Da MA e il Centro Cadimare, in entrambe potrete assaggiare piatti tipici marinari dai crudi di pesce e crostacei ai primi piatti  e i secondi di mare, io che adoro i crudi di pesce ve li consiglio.

Un' altra trattoria tipica è il Tritone, da provare!!!

 

 

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Portovenere tra paesaggi e cucina di mare

Questo incantevole paese, che merita una visita, è contornato da un bellissimo golfo con tre piccole isole: la isola Palmaria, il Tino e il Tinetto. Portovenere è raggiungibile dalle Cinque Terre con un servizio marittimo e da La Spezia con autobus dalla stazione centrale.

Insieme a Lerici è uno dei due estremi del Golfo dei Poeti e rappresenta un sito incluso nella lista mondiale dei patrimoni culturali dell' UNESCO. Le case che si affacciano sul porto sono molto caratteristiche, alte, strette con facciate dai colori forti (rosso e giallo).

Sul promontorio, arrampicata sulla scogliera vicino al Castello, si trova la Chiesa San Pietro risalente al V Secolo costruita su un antico tempio romano.

 

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La tradizione da Porto Venere alle Grazie, ma anche sino a Fezzano, mette in tavola, tra i piatti tipici consueti: il minestrone con le verdure di stagione; gli spaghetti col sugo di muscoli; i muscoli ripieni (nel ripieno generalmente si metteva un po’ di muscoli crudi, un po’ di pane inzuppato nel latte, uova, formaggio, aglio, prezzemolo e un pizzico di noce moscata); la frittura di pesce (triglie innanzitutto). E col pesce piccolo non pregiato che restava in fondo alla rete, oltre che riservarlo alla padella si faceva lo “scabeccio”, una marinatura con aceto, cipolla, ecc., che si poteva conservare anche per una settimana.
Andavano poi molto la torta di riso e, a Pasqua, la torta pasqualina, sempre di buon spessore.
Peculiarità non dimenticate da tanti ristoratori. Della “pasqualina” vale la pena di riportare i principali ingredienti: sette veli di sfoglia sottilissimi, spinaci, bietoline, ricotta, uova, maggiorana e, curiosamente, un ornamento di uova fresche affogate nell’impasto e coperte a loro volta da una sfoglia prima di essere portate alla cottura.
Lo stoccafisso non era prodotto locale, però allora costava poco e se ne consumava. Si preparava solitamente in umido, spesso accompagnato alla polenta. Piatto frequente anche la mes-ciùa (una minestra di cereali e legumi mescolati: orzo, farro, fagioli…). Curiosamente, essa pretendeva un posto pure nei giorni di festa, tanto è vero che la tradizione viene perpetuata in occasione della ricorrenza della Madonna delle Grazie.
Tuttavia i piatti tradizionali propriamente della festa erano la gallina ripiena (in brodo) ed i ravioli (il ripieno aromatizzato col timo raccolto nei versanti pietrosi dei monti Muzzerone e Castellana).
Siamo al dolce con il tipico buccellato (farina, uova, zucchero, un po’ di burro, un po’ di buccia di limone grattugiata; nell’impasto, volendo, mezzo bicchierino di marsala o di vermouth).
I ristoratori non hanno abbandonato la tradizione, tocca a te ora assaggiare.

Clicca qui sotto per scegliere la tua esperienza a Portovenere:

Certamente Portovenere è il luogo perfetto per fare esperienze enogastronomiche legate anche alla bellezza del territorio, dalle classiche degustazioni di prodotti locali, ad attività più emozionanti come ad esempio un aperitivo in barca al tramonto....

qui di seguito ti lascio i link per avere più informazioni su questi tour.

Clicca qui sotto sulla foto per scoprire di più:

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Lerici: il borgo e la sua fortezza

Lerici è un comune italiano della provincia di La Spezia in Liguria. Il territorio di Lerici è situato nella riviera di Levante, sulla sponda orientale del golfo della Spezia.

Se siete alla ricerca di una destinazione per godervi una vacanza sulla riviera di levante all’insegna del mare e dell’abbronzatura Lerici è la destinazione perfetta per voi: ogni giorno potrete andare alla scoperta di una spiaggia sempre nuova e sempre diversa con in comune, naturalmente, un’acqua cristallina e trasparente tipica del mare della Liguria.

Qui vi troverete anche in una posizione strategica per per esplorare altre meraviglie dei dintorni. Gite in barca alla volta di Portovenere e delle Cinque Terre oppure un giro verso le località mondane della Toscana.

Lerici è incastonata nel Golfo dei Poeti. Non a caso famosissimi poeti e scrittori di epoche passate passarono di qui e vennero ispirati dalla bellezza di questo luogo.

Situato su un promontorio roccioso che si affaccia sulla città e sul mare, il Castello di Lerici è una testimonianza unica dell’architettura militare medievale. 

Se ti fai una passeggiata da Lerici arrivi a San Terenzo, è un affascinante borgo situato tra Lerici e Fiascherino. È famoso per le case colorate che si affacciano direttamente sulla spiaggia e per il suo piccolo e caratteristico porticciolo. 

Clicca qui sotto:

ll mare, come ormai avrai capito è il protagonista indiscusso della cucina lericina, come anche di tutta la Liguria, offre una varietà di piatti irresistibili.

Tra questi, la zuppa di pesce è un must. Preparata con pescato fresco, questa delizia unisce sapientemente diverse varietà di pesce e frutti di mare, creando un piatto ricco e saporito.

Non può mancare poi il baccalà alla ligure, cucinato con olive taggiasche e pinoli, che regala un'esperienza gustativa unica.

Un altro piatto imperdibile è la muscoli ripieni, che tornano protagonisti, nel paese e lungo tutta la passeggiata che porta a San Terenzo ci sono diversi ristoranti e locali di ogni tipo, non avrai che l' imbarazzo della scelta per assaggiare questa tipica cucina.

 

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Come già detto a Lerici troverai molti ristoranti, nel file qui sopra scopri tutti i migliori ristoranti, io te ne consiglio uno che si trova sulle colline di Lerici con una vista su tutto il golfo pazzesca!!!!!

Il ristorante Pin Bon l' ho scoperto in una circostanza molto particolare e piacevole, una reimpatriata degli ex compagni di scuola, dove sono stata per cena una sera, tutti i piatti molto curati e ottimi, prezzi onesti e vista da ogni angolo, hanno anche delle piccole terrazze.......da provare assolutamente!!!

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Durante l' anno, soprattutto d' estate Lerici offre anche degli eventi da non perdere, clicca sulle immagini di seguito per scoprire di più:

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Il castello di San Terenzo si trova su un basso promontorio roccioso in una magnifica cornice paesaggistica.

Proprio per questo la grotta che  troverai li è detta “Tana dei Turchi”, ed ogni anno d’estate viene proposta la rievocazione storica sulla famosa battaglia contro questi assalti.

Ci si arriva dalla rinnovata Piazza Brusacà, poi la salita con degli scalini che porta all’entrata del Castello.

Merita una visita anche solo per il panorama che si apre davanti ai vostri occhi appena sarete sulle prime mura, uno scenario davvero instagrammabile!!!

Puoi visitare internamente il castello che ospita anche durante l' anno degli eventi, ti lascio cliccando sull' immagine tutte le informazioni che ti servono.

Ora facciamo un salto nel ponente ligure: Camogli

Sagra del pesce a Camogli

Tipico borgo marinaro,  Camogli ha un centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare. È anche chiamata storicamente la "città dei mille bianchi velieri".

Il centro della città di Camogli che occupa la vallata a ponente del monte di Portofino che si affaccia sul Golfo Paradiso, all'estremità occidentale del promontorio portofinese, nella riviera di levante, ad est di Genova

Camogli è famosa anche per la storica Sagra del Pesce di Camogli, che celebra la ricca tradizione marittima ogni anno di solito a maggio, è una bellissima celebrazione di inizio estate, il piccolo borgo sul mare in provincia di Genova, si anima la sera per proseguire anche di notte per assistere alla enorme frittura di pesce nella padellona allestita sul porticciolo, vi consiglio quindi di arrivare prima rigorosamente in treno anche se esistono delle piccole aree parcheggio, godetevi le vie del borgo, i negozietti, il lungomare e poi assaggiare la famosa frittura.

Questa mega padellona ha un diametro di ben cinque metri, vengono usati 3000 litri di olio e frigge 30000 piatti di pesce, solo quella è un' attrazione unica !!!!!

Oltre alla frittura in Piazza ci saranno stand gastronomici con specialità liguri, mercatini d’artigianato, il Mercatino di San Fortunato, spettacoli di intrattenimento, musica, falò e fuochi d’artificio.

Le specialità liguri non possono mancare, quindi oltre alla gigantesca frittura troverete anche :

Testaieu ao pesto ( testaroli al pesto, cucina spezzina-lucchese )

Fugassa ao formà ( focaccia al formaggio )

Fugassa ao pescio spa ( focaccia con pesce spada )

Clicca sull' immagine per scoprire di più:

 

 

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Esperienze da fare a Camogli

Camogli riesce a combinare più paesaggi nello stesso territorio: hai a disposizione maremontagneparchicittà dal fascino artistico-culturale notevole nonché piccoli borghi considerabili vere e proprie perle incastonate sulla riviera ligure, tutto ciò inesorabilmente accompagnato da un tour enogastronomico che potrebbe farti esplodere le papille gustative e lasciarti il desiderio di tornarci il prima possibile.

Una leggenda più romantica narra invece che Camogli derivasse da “Casa delle mogli“; le mogli dei pescatori, infatti, guardavano tristi i mariti salpare per mare, e quando tornavano, questi potevano osservare la propria moglie dalla finestra (le case di Camogli sono tutte colorate in modo diverso, ed è dunque semplice riconoscerle da lontano).

Chicca assoluta del borgo, il porto di Camogli si apre oltre la Basilica e ospita diverse barche di pescatori e battelli che quotidianamente trasportano centinaia di visitatori alle altre cittadine del Golfo.

Ti consiglio di camminare fino a giungere al faro, da cui potrai avere uno scorcio di Camogli.

La prima tappa è la Basilica di Santa Maria Assunta, di gran lunga uno dei simboli chiave dell’intero borgo.

È affacciata direttamente sul mare sorgendo sulla cosiddetta Isola, un promontorio che anticamente ospitava il centro nevralgico originale di Camogli e che, sempre anticamente, si è staccato dalla terraferma per formare una sorta di enorme scoglio a sè stante.

Situato esattamente alle spalle della Basilica, quindi sempre posizionato su questo enorme scoglio e conseguentemente affacciato sul mare e sul porticciolo di Camogli, questo castello è tipicamente medievale, appartenente alla sottospecie delle fortezze costruite intorno al XII secolo, vere e proprie armi di difesa contro le spietate incursioni dei pirati saraceni provenienti dal Tirreno.

Lo stile tipicamente ligure non manca in questo borgo: esso infatti è evidentissimo da come le case sono attaccate l’una all’altra, dato lo spazio centellinato che la montagna a ridosso di Camogli offre.

 

In Largo Luigi Simonetti, al termine della passeggiata di Camogli (al capo opposto rispetto al porticciolo), puoi ammirare una padella gigante, una delle prime maxi pentole utilizzate per la Sagra del Pesce.

La Sagra ebbe origine nel 1952, quando, in occasione della festa di San Fortunato, un gruppo di pescatori della città di Camogli decise di offrire pesce fresco fritto gratuito a tutti i turisti e abitanti del luogo.

Quell’anno vennero costruite sulla piazza delle cucine in mattoni, e per tutto il giorno, si continuò a friggere in 6 piccole padelle.

L’evento ebbe un grande successo e l’anno successivo, un pescatore del luogo soprannominato “O NapoIi”, decise di far costruire il primo padellone della storia.

Questa padella, che pesava 11 quintali, aveva un diametro di 4 metri e un manico di 6, ebbe un grande successo in quanto venne proiettata in tv nell’anno 1955. Era in grado di friggere oltre 30.000 piatti di pesce, utilizzando 3 tonnellate di pesce fresco e 3.000 litri d’olio.

Da allora divenne il simbolo della Sagra del Pesce di Camogli, che si svolge ogni seconda domenica di maggio e attira visitatori da tutta Europa.

Clicca sull' immagine qui sotto:

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Dove mangiare a Camogli

Camogli come ho già detto è un piccolo borgo ma ricco di locali di ogni genere: le botteghe dove troverete tutte le specialità artigianali, bar per un aperitivo e ristoranti, io ve ne consiglio alcuni ma ce ne sono tanti altri:

la Camogliese, ristorante con una veranda in legno sul mare, consigliato e approvato da noi, oltre ai tanti classici piatti di mare troverete anche un primo di cacio e pepe con vongole.

Un' altro locale che vi propongo è l' Ostaia da o Sigù, sul bel lungomare che regala scorci unici specialmente al tramonto.

Clicca sulle immagini qui sotto per scoprire tutte le esperienze enogastronomiche a Camogli:

 

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Anche se il Re indiscusso della cucina di Camogli è il pesce locale, anche i piatti di terra della rinomata cucina ligure hanno gran voce in capitolo.

ci sono molti altri piatti tipici di Camogli a cui non bisogna assolutamente rinunciare:

  • Acciughe al finocchio
  • Focaccia al formaggio
  • Burrida di pesce con riso
  • Trofie con gamberio e pesto
  • Trofie ai funghi o alla farina di castagne
  • Cappon Magro
  • Cuculli
  • Trofie fagiolini e patate
  • Lasagne al pesto
  • Muscoli alla ligure
  • Salumi e formaggi locali
  • Tutti i piatti a base di pesci e molluschi del Mar Ligure
  • Tutti i piatti a base di carne
  • Carciofi fritti o Articiocche all’Infernu.

Mi vorrei soffermare su uno di questi piatti in particolare, il Cappon Magro, ricetta complessa da replicare a casa, ci vuole abilità.

Le origini del Cappon magro risalgono alla tradizione povera della Liguria. Nato come piatto "di magro" (senza carne), adatto ai periodi di penitenza religiosa, veniva preparato dai marinai utilizzando gli avanzi di bordo: pesce, gallette e verdure.

qui di seguito puoi vedere la video ricetta.

Cinque Terre: alla scoperta dell' enogastronomia

I prodotti tipici delle Cinque Terre  ( Riomaggiore, Manarola, Corniglia e Vernazza, Monterosso è il paese più grande ) hanno a che vedere con le due attività principali che nei secoli ne hanno caratterizzato il territorio: la pesca e l'agricoltura.
Da una parte il mare naturalmente, dall'altra la terra difficile da coltivare, tra ripide scarpate e piccoli appezzamenti di terreno, il duro lavoro degli abitanti delle Cinque Terre modellò le colline a picco sul mare con orti e terrazzamenti.

La cucina delle Cinque Terre è formata da piatti semplici con ingredienti tipici della Liguria a base di pesce, verdure ed erbe aromatiche. L'olio di oliva è presente in quasi tutte le portate.

Alcuni piatti più famosi a base di pesce delle Cinque Terre sono le cozze ripiene, le acciughe marinate al limone, frittelle di bianchetti, baccalà e il polpo con patate.

Naturalmente non sono da dimenticare gli altri piatti tipici della tradizione ligure come le trofie al pesto, gli sgabei, la torta di riso e la torta d'erbe.

Se come noi abbiamo avuto la fortuna di nascere e vivere in questi territori, sa bene quanto siano naturali tutti i prodotti derivanti dal mare o dalla terra.

Non perdetevi almeno una delle passeggiate un po' faticose dei vari sentieri famosi in tutto il mondo, si paga un ticket per entrare nei vari percorsi, equipaggiatevi di acqua, abbigliamento da trekking, ma ne vale la pena, vi sentirete immersi nelle natura tanto ostile ma anche spettacolare..........

Clicca qui sotto:

Se penso alle Cinque Terre mi vengono in mente tante cose ma fra queste inizierei a parlare dei limoni.

Per chi le ha già viste lo potrà confermare, gli alberi di limoni sono molto diffusi, rigogliosi e carichi di limoni colorati e profumati in particolare, ecco perchè vengono molto utilizzati in cucina.

Dove trovi il limone nella cucina delle Cinque Terre ?

Dal famoso Limoncino, una deliziosa bevanda alcolica, alla crema di limoni, le marmellate e le torte, il limone di Monterosso aggiunge un tocco di freschezza e vivacità che riflette il paesaggio luminoso e vibrante di questo territorio regione.

Le acciughe possono essere gustate marinate al limone, una preparazione che ne esalta la freschezza, o conservate sotto sale, un metodo antico che sottolinea la sapidità naturale del pesce. 

Il “tian”, un vero e proprio tegame, è a base di patate tagliate sottili, a cui vengono aggiunte acciughe, con olio, vino bianco, aglio, scorza di limone, pomodoro fresco, prezzemolo, origano e rosmarino.

Si tratta di una ricetta antica, come anche il territorio stesso, troverete in qualsiasi ristorante andrete le cozze alla marinara, un piatto semplice, il sapore salino del mare con le cozze, limone, olio, aglio, peperoncino e prezzemolo.

Nel paese ci sono molti negozietti dove puoi acquistare prodotti tipici del territorio.

Clicca qui sotto nell' immagine:

Attractions G 187820 Activities C 26 T 144 Monterosso Al Mare Cinque Terre Italian Riviera Liguria 1 Html
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Il pescato delle Cinque Terre

Le acciughe al limone, piatto semplice ma viene esaltato questo tipo di pesce azzurro, la loro carne viene marinata in un'emulsione di olio, aromi e succo di limone ovviamente.

Tra le nostre specialità troverete spaghetti alle vongole veraci, risotto ai frutti di mare, frittura mista di pesce, in molti locali trovi facilmente anche i crudi di mare da me tanto amati!!!!

Riaffiorano dei ricordi in me, pensando ai limoni, le passeggiate lungo i sentieri liguri, tanti alberi carichi di questi frutti, nella mia mente mille idee per buonissime ricette.....

la semplicità delle acciughe al limone delle cinque terre

 Dove mangiare a Monterosso 

Monterosso al Mare è al centro di un piccolo golfo naturale, protetto da una modesta scogliera artificiale. Costituisce la parte più occidentale delle CINQUE TERRE.

E' l'unico dei cinque borghi ad avere un'ampia spiaggia sabbiosa e una lunga passeggiata al mare con diversi pub e gelaterie, negozi,  e soprattutto ristoranti.

In auto: Da Genova si arriva in macchina percorrendo l’autostrada A12 in direzione Livorno fino al casello Carrodano - Levanto. Vai in direzione Levanto e poi alla seconda rotatoria svolta a sinistra per Monterosso / Cinque Terre. Tempo di percorrenza dall'uscita autostradale: 38 minuti (25 km).

Tutto questo percorso è  panoramico,  portatevi delle scarpe comode mi raccomando,da ammirare.

Borgo delle Cinque terre: monterosso

Il Ristorante Belvedere, con la sua veranda sul mare, vi aspetta per offrirvi pesce fresco del golfo, specialità locali ed il vero pesto.

Come già  detto ve lo consiglio se volete assaggiare le prelibatezze del mare e soprattutto la sua famosa anfora di mare, è  un piatto unico, credetemi che dopo tutto quel pesce non riuscirete e mangiare più  niente, noi abbiniamo sempre il nostro vino preferito Tramonti, ora tocca a voi andare alla scoperta di questo bellissimo paese e assaporare quello che ha da offrire.

Questo è il mio preferito  ma tu scegli il tuo......

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La prima delle Cinque Terre: Riomaggiore 

Il paese di Riomaggiore , il primo arrivando da La Spezia,  è l'esempio della bellezza delle Cinque Terre e del loro ambiente naturale, dominato dalla vegetazione mediterranea. Le abitazioni sono dipinte con i tipici colori liguri e sono sviluppate in altezza su due o tre piani e arroccate sulla scogliera.

Vi consiglio di arrivarci in treno però,  ancora meglio se fai un abbonamento Le Cinque Terre Card per visitare tutte le Cinque terre al prezzo di 27 euro, vista la posizione geologica ostica, esiste comunque un parcheggio a pagamento.

Anche qui esplorate il paesino che si sviluppa in discesa o salita in base al punto di partenza.

Famoso per la via dell' amore, visitata ogni anno da migliaia di turisti, è  un sentiero di 900 metri incastonato nella roccia della falesia a picco sul mare che collega due perle delle Cinque Terre: Riomaggiore e Manarola.
Riapre al pubblico, dopo 12 anni, uno dei sentieri più belli del pianeta: la “Via dell’Amore”.
Un percorso emozionante, un angolo di Liguria unico e meraviglioso, uno dei principali fiori all’occhiello del Patrimonio UNESCO un gioiello che non ha eguali al mondo.
Un incantevole percorso, simbolo di bellezza e romanticismo torna ad essere accessibile e ad accogliere visitatori da tutto il mondo dopo un intervento di messa in sicurezza e riqualificazione complesso e spettacolare.

Clicca sull' immagine:

Dove mangiare a Riomaggiore 

Rio Bistrot si affaccia direttamente sul porticciolo di Riomaggiore, con una splendida terrazza vista mare e sulle barche ormeggiate. Il piccolo locale è arredato in chiave moderna rispettando la storia dell'edificio in cui è ospitato.

In giro per il paesino ci sono molti locali dove mangiare, scegliete voi quello che vi conquisterà.

 

La Lampara si trova sulla via principale di Riomaggiore, il locale ha una sala interna e una veranda esterna. Offre piatti di mare con pescato locale, ma anche pizza, approvato da noi .......

 

Il Pescato cucinato non è un ristorante ma un locale specializzato in fritture di pesce, non impegnativo a livello economico come un ristorante ma ve lo consiglio.........

il piatto più amato dagli italiani: gli spaghetti alle vongole
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I vini unici delle Cinque Terre

Pipato

Selezione Cinqueterre Bianco Doc

 

Esistono vini estremi nati sopra ogni limite: sono vini da viticoltura eroica nati in condizioni impossibili, dalla viticoltura di montagna ad alta quota fino ai vitigni a picco sulla costiera non solo ligure, ed è proprio da quì che voglio partire presentandovi questo vino che qualche anno fà abbiamo scoperto quasi per caso mentre eravamo a cenare in un ristorante delle Cinque Terre.

 Vivere le Cinque Terre è come un po trovarsi in un’altra dimensione, colpito dai paesaggi, dalle stradine sui muretti, dal mare e dai suoi tramonti, come dal modo unico e antico di “dare lo zolfo” col sacchetto grappolo per grappolo, incantato dalle antiche usanze essendo noi legati alla natura più sincera. 

L'uva viene raccolta alla fine di settembre da una singola parcella scelta a picco sul mare, dal colore giallo oro acceso con riflessi brillanti, il profumo: molto intenso e profondo, mix di frutta matura soprattutto agrumi e tropicale, forti note minerali e di erbe aromatiche, tipiche di questo territorio unico al mondo.

 

Tra i Monti

Cinqueterre Bianco Doc

 

La prima DOC della provincia della Spezia, rappresenta anche la storia della viticoltura, partendo  dalla sua origine nella notte dei tempi. La natura dei luoghi è unica e meravigliosa come tutte le cose belle e impossibili, la vista delle terrazze strappate alla montagna a strapiombo verso il mare sono un grandioso esempio di storia, di difficoltà e fatica. La lavorazione del territorio è fatta esclusivamente a mano e, a causa dei forti venti di mare, l’altezza dei tipici pergolati è mantenuta molto bassa per cui spesso bisogna eseguire in ginocchio le diverse lavorazioni. Vi voglio presentare questo altro che  vino proviene da uve di piccolissimi appezzamenti a picco sul mare.

Eravamo andati a vedere con i nostri occhi questa piccolissima frazione spezzina, un solo ricordo: paesaggio selvaggio sul mare da lasciare senza fiato, meditativo, se vogliamo, solo così ci siamo resi conto di quanto poteva valere quel vino......PAZZESCO !!!!!!

A La Spezia potete trovare questi due vini nell'Azienda vinicola Arrigoni, la rivendita è solo lì.

Scopri di più cliccando sull' immagine:

 

 

Clicca qui sotto:

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Clicca qui sotto per scoprire tutte le esperienze enogastronomiche da fare alle Cinque Terre:

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La Spezia e Sarzana: terre di confine

Essendo una città di mare, La Spezia presenta svariati piatti locali legati alla pesca, come il polpo alla marinara e le frittelle di baccalà, ma anche molte prelibatezze dalla terra,  altri piatti sono: muscoli alla marinara, muscoli ripieni, spaghetti al sugo di muscoli.

La mesciua è uno dei piatti più antichi della storia culinaria spezzina, il cui nome deriva dal dialetto storico spezzino che si traduce in “mescolanza”. Viene preparata con legumi e cereali scelti in maniera del tutto casuale e mescolati tra loro.

La panissa è un piatto semplice che ha di base la farina di ceci. Viene servita fredda o tiepida, tagliata a cubetti, condita con olio e limone, o con la cipolla oppure fritta, diventa uno sfizioso street food da assaggiare passeggiando tra i vicoli più caratteristici della città e dei borghi, ce lo avete presente il procedimento per la polenta?  Ecco girando faticosamente l'impasto nel tegame, si ottiene la consistenza ideale, da provare !!!!

Il castagnaccio è un dolce tipico autunnale, un piatto semplice che si ottiene facendo cuocere nel forno un impasto di farina di castagne, acqua, olio extravergine d’oliva, pinoli e uvetta.

Basta spostarsi di poco troverai un' altro grande paese, quello di Sarzana, rappresenta il confine tra fine Liguria e inizio Toscana, sono molto legata a questo luogo, frequentato da sempre da parte mia, quindi non potevo non parlarne.

Clicca qui sotto:

Panigacci e testaroli hanno origini molto antiche ,si dice che i panigacci siano stati lo street food più conosciuto dell’antichità. Sono diffusi nella Lunigiana e nel levante liguresono due piatti tipici della cucina povera che nascono da un impasto molto simile  fatto di acqua, farina e sale ma differiscono quanto a preparazione e consumo, due piatti tipici e diffusi anche a La Spezia e dintorni, anche se originari della Toscana, è incredibile come possono essere rievocati dei ricordi personali attraverso il cibo, questo in particolare.

I testaroli, si presentano come delle focaccine sottili, vengono cotti su un testo di terracotta, ed una volta raffreddati vengono rapidamente bolliti in acqua e conditi con olio e parmigiano, pesto e sugo ( che può essere ragù o di funghi ).

panigacci vengono invece cotti su testi di terracotta, prima arroventati nel camino o nel forno a legna. I testi vengono impilati uno sopra l’altro, in modo che la pastella rimanga schiacciata ed il calore accumulato dalla terracotta la faccia cuocere rapidamente.
I panigacci vengono serviti insieme a salumi, affettati e formaggi spalmabili, a mio avviso i più sfiziosi.

Esistono dei locali e ristoranti specializzati dove le potrete assaggiare, ve ne consiglio due storici a conduzione familiare:

l'Oasi Verde e Il Vecchio Mulino nella zona di Valdurasca ( sulle alture di La Spezia ).

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Altra specialità degna di nota sono gli sgabei, degli straccetti di pasta lievitata e fritta da mangiare in purezza o farciti con formaggi e salumi, ne esistono delle versioni anche dolci.

 La ricetta degli sgabei ha origine nella val di Magra, nell'estremo levante ligure, dove le donne friggevano la pasta avanzata dalla produzione del pane nello strutto per creare una sorta di pane fritto da accompagnare a salumi e formaggi, in Liguria si trovano nelle fiere e feste di paese, ma anche molti locali che li preparano abitualmente.

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Sarzana: un paese ligure e toscano allo stesso tempo

Considerata l'erede storica dell'antica città romana di Luni, Sarzana è un importante centro della Val di Magra. Grazie alla sua posizione, è dalla sua fondazione crocevia di importanti vie di comunicazione tra la Liguria, la Toscana e l'Emilia-Romagna

Tra le specialità tipiche la Scarpazza ( torta di verdura ), gli Sgabei ( pasta lievitata fritta e salata ) come detto prima, la torta di riso salata, la panizza, le frittelle di baccalà, il coniglio, la cima ripiena, il castagnaccio,  ma simbolo della città è però un dolce: la Spungata, una torta costituita da pasta sfoglia e ripiena di frutta e marmellata, diffusa in tutta la zona appenninica dei tre confini ossia Liguria, Toscana ed Emilia. Non ne esiste un' unica versione  ma tante trasformate a seconda della disponibilità degli ingredienti che comprendono per la farcitura miele o marmellata di fichi, mele e d’arancia per alcuni, mandorle, nocciole, uvetta sultanina, cedro candito, scorza d’arancia e spezie come noce moscata, chiodi di garofano e cannella. 

testaroli al pesto sono un piatto contadino da provare assolutamente sul posto. Ma per chi volesse portarsi via con sè un po’ di Lunigiana, è possibile anche acquistarlo, lo trovate fresco nelle panetterie o confezionato al supermercato, nella forma classica di un grande cerchio, li troverete anche con farine particolari, proprio grazie a questa specialità vorrei parlarvi qui di seguito di una tappa da provare assolutamente .

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Il paradiso degli amanti della griglia

Posta tra i paesi di Rometta e Serricciolo, l’Azienda agricola La Valle si trova lungo la strada che unisce e si lascia dietro di sè la Liguria e più esattamente Sarzana, a confine con la Toscana, in provincia di Massa, a questo luogo siamo  molto legati, scoperto diversi anni fa attraverso un passaparola da parte di amici, è stato una vera scoperta perchè immerso nel verde.

La formula è  tra le più semplici che si possa immaginare: acquistate la carne in macelleria, di ottima qualità, se in stagione trovate anche il cinghiale, ci aggiungete vino e birra in quantità o qualche altro prodotto  di questa terra, come pane cotto a legna, salumi e formaggi prodotti da loro, altri tanti prodotti tipici di quella zona e poi vi grigliate tutto in autonomia, non dimenticate di portare un gruppo di amici, il divertimento e godimento è assicurato !!!!!!!

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E se ti piacciono i mercatini dell' antiquariato.......

Se ti trovi ad agosto a Sarzana vale la pena partecipare alla grande fiera dell' antiquariato, anche sparsi qua e la per il paese trovi delle botteghe storiche, negozietti dove vendono oggetti di antiquariato, questa location storica ospiterà la XXXVII edizione della Mostra Nazionale dell’Antiquariato Città di Sarzana, organizzata dall’ Associazione Sarzana Antiquaria.

Detta anche “La Soffitta nella Strada”, la trovi dall'8 al 24 agosto a Sarzana torna il variegato e multiforme mercatino dedicato all'antiquariato e al modernariato con oltre 70 bancarelle nel centro storico (apertura dalle ore 17 alle 24). 

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Antiche ricette contadine liguri

Avendo vissuto molto la campagna ligure sono una conoscitrice di erbe, aromi, verdure e frutta, esperienze e racconti tramandati da generazione in generazione ancora oggi sono ben chiari nella mia memoria che è rievocativa di quegli anni passati.

La cucina ligure è rinomata per la preparazione delle torte salate e dei polpettoni. Le verdure regnano sovrane in questo tipo di gastronomia legato alla stagionalità e all’utilizzo di materie prime legate al territorio.
In origine gli ingredienti vegetali erano composti, come lascia intendere il nome, da erbe selvatiche raccolte nei campi. Poi per vari motivi esse sono state sostituite da varietà coltivate o comunque facilmente reperibili. Proprio la qualità dei vegetali, variabile da zona a zona, ad esempio ricordo alcune varietà di erbe spontanee che raccolgo in primavera chiamate in dialetto " erbetti o erbi ", l'unione di queste erbe lessate e poi unite a parmigiano, uova, sale e pepe, infine pan grattato, vengono amalgamate e vanno a riempire una teglia avvolta da una sfoglia di pasta, cotte anticamente in forni a legna, ma oggi io la cucino nel classico forno a gas è sicuramente una ricetta molto antica.
Un' altra sfiziosa ricetta che ricordo e propongo ancora oggi agli amici o parenti  sono delle fritelline di fiori d'acacia, anche queste stagionali, pastellate in semplice farina e acqua con pizzico di sale e fritte, vi posso assicurare che anche i più scettici se ne sono innamorati !!!!!!
Un' altra antica ricetta che vedevo fare dai miei avi erano delle frittelle di uvetta e mele, ricetta semplice ma gustosa.

Il minestrone direte che è ancora molto attuale?????

Ma se preparato con erbe spontanee di campo e alcune verdure biologiche diventa un' antica ricetta quasi dimenticata direi.

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Pasticceria ligure

È impossibile visitare o lasciare la Liguria senza aver gustato o portato con voi un dolce ligure, dalla tradizione millenaria a quella più moderna, vi parlerò dei più tradizionali ma anche particolari.

Ricco di colori, gustoso, prelibato il pandolce genovese è il dessert per antonomasia delle festività natalizie. Le sue origini risalgono, con molta probabilità, alla fondazione della Repubblica di Genova. Il pandolce è una bandiera, un motivo di orgoglio e un simbolo di Genova come la Lanterna. E come il faro più antico del mondo è rimasto uguale nel corso dei secoli. Oggi si prepara e si consuma durante tutto l’anno, sia nella forma alta con lievitazione naturale, che in quella bassa e compatta più recente.

La Spungata o Spongata è il dolce tipico di Sarzana e dintorni. È un dolce semplice, cotto in forno, peculiare per il suo ripieno, una marmellata arricchita da frutta secca, miele, aromi e spezie. Si regala durante le feste natalizie, seguendo gli antichi costumi.

 

 

Quando le nocciole incontrano la panna e il cioccolato nascono i Baci di Alassio, dolcetti sfiziosissimi dal guscio croccante e dal cuore tenero, dedicati ai più golosi. I più inesperti li crederanno simili ai baci di dama…e invece no! I Baci di Alassio sono un po’ più grandi, impastati con cioccolato e nocciole e non con mandorle e farciti con panna e cioccolato: una sensazione di incantevole morbidezza.

Un dolce tipico delle pasticcerie locali, dove la tradizione dell’entroterra ha regalato una delizia ricca di pinoli. La Pinolata di Santo Stefano d’Aveto è diventata il dolce tipico del territorio, quasi un segno distintivo che coniuga la golosità con la tradizione.

 I Canestrelli di Torriglia raccolgono e tramandano un’antica tradizione: friabili e dolci sono ottimi in qualsiasi momento.

 

 

torte genovesi  particolari: la torta delle rose

La Sacripantina è un ottimo esempio di torta a base di pan di Spagna… e non solo: spesso alcuni pezzetti di pan di Spagna, viene farcito con due creme diverse: una al burro e una al cacao e nocciole. 

Gli Amaretti del Sassello sono morbidissimi e profumati dolcetti a base di mandorle dolci e amare che vengono pestate; si aggiunge, poi, zucchero e chiara d’uovo.

Vengono prodotti in varie zone della regione ma quelli più rinomati arrivano dalla zona collinare savonese detta del Sassello dove venivano serviti come dessert.

La torta alle rose ha una storia antica, pare che un pasticcere volesse dedicare un dolce ad una principessa e quindi inventò  una torta che ricordasse un mazzo di boccioli di rose, realizzata con una pasta lievitata. La sua è una via di mezzo tra la ricetta tradizionale e la torta di croissant, con uno spiccato profumo di vaniglia e il gusto di caramello sul fondo.



pasticceria genovese: la sacripantina

Il mondo dei vini liguri

Il mare e il paesaggio hanno da sempre esercitato un’influenza molto importante sulla viticoltura e la produzione di vino in Liguria. Immaginate i vigneti, esposti alla brezza marina e spesso coltivati in terrazzamenti  verso il mare, producono vini con una “salinità” tutta personale e particolare, difficilmente presente o  impossibili da replicare  altrove. 

 Le caratteristiche della viticoltura ligure sono plasmate da diversi fattori, tra cui il suo territorio impegnativo, l’influenza del clima mediterraneo e la coltivazione di varietà di uva autoctone. 

Varietà come VermentinoPigato e Rossese sono ben adattate al clima e al suolo della regione, contribuendo al carattere distintivo dei vini liguri. Queste uve si sono adattate alle specifiche condizioni della Liguria, producendo vini estremamente interessanti, come il Vermentino, a bacca bianca,  mentre quello a bacca nera è il Rossese. Le altre uve bianche coltivate in Liguria sono il VermentinoPigatoBosco e Albarola, mentre quelle a bacca nera sono il Rossese, l’Ormeasco ( Dolcetto ) e la Barbera. Il Ciliegiolo è invece diffuso nella aree centrali e orientali della Liguria.

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vini delle Cinque Terre sono prodotti con le uve dei vitigni BoscoAlbarola e Vermentino, dalle quali si ottengono vini bianchi secchi e il raro passito Sciacchetrà, molto amati da noi e dai turisti.

 La Riviera Ligure di Ponente si estende ad ovest di Genova fino al confine francese. Questa zona è rinomata per il Pigato, un vino bianco che esprime al meglio il carattere del territorio con note di agrumierbe aromatiche e un tocco minerale

Colli di Luni segnano il confine tra Liguria e Toscana, offrendo un’interessante fusione tra le culture vinicole delle due regioni. Qui, il Vermentino trova un’altra sua espressione  eccellente,  con vini che spaziano dal fresco e floreale al più strutturato e complesso con note speziate.

IL Golfo del Tigullio, vicino a Genova, è conosciuto per il Portofino DOC, che include sia vini bianchi che rossi. I bianchi sono principalmente prodotti con uve VermentinoBianchetta Genovese, offrendo sapori freschi e delicati, mentre i rossi sono spesso a base di Dolcetto e Rossese, ideali per accompagnare la cucina ligure di mare e di terra.

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Nella Val Polcevera, situata nell’entroterra di Genova, si produce il Coronata o Coronata Val Polcevera DOC, un vino bianco raro e intrigante ottenuto principalmente dalla uva Bianchetta Genovese. Questo vino si distingue per la sua freschezza e sapidità, rappresentando un’espressione unica del terroir ligure, ovviamente molto amato da noi liguri.

vini bianchi liguri: il pigato
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In Liguria sono molto amati e utilizzati in particolare due tipi di vino, il Pigato che ha antiche radici: il nome di questo vino a bacca bianca è strettamente legato alla terra dove è prodotto: si chiama infatti così dal termine dialettale “pigau”, che significa macchiettato, in riferimento alla puntinatura marrone che appare sugli acini maturi.

Il vino Pigato viene spesso paragonato al Vermentino ed effettivamente questi due vini sono molto simili tra loro per vari aspetti, oltre ad essere i due vitigni a bacca bianca più diffusi in Liguria.

Il Vermentino cresce a ridosso del mare, mentre il Pigato trova il suo habitat naturale ad almeno 300 metri di altitudine. Proprio la maggiore altitudine dona al Pigato un sentore di erbe aromatiche e una maggiore densità rispetto al Vermentino, anche se entrambi sono acidi e salati al gusto, ma molto ricchi di polpa gialla.

 Ha un colore giallo paglierino con riflessi dorati e sprigiona un bouquet di profumi floreali, che richiamano la macchia mediterranea, e sentori di frutta bianca e gialla.

Ha una struttura piacevole e armoniosa al palato, grazie anche al suo sapore fruttato e fresco, che crea un equilibrio con un finale sapido mitigato da leggeri sentori di mandorla.  Se lasciato invecchiare nel corso degli anni sviluppa ulteriori aromi che ricordano il sapore di resina.

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Il Vermentino Riviera Ligure è un vino bianco secco dal colore giallo paglierino medio con leggeri riflessi verdognoli. Ha un profumo intenso, con netta sensazione di agrumi, in particolare di pompelmo. Inoltre, con la maturazione assume note floreali, anche molto evidenti acquistando dolcezza e un sentore quasi vanigliato. Il sapore è molto fresco, con buon equilibrio.

Proprio per questi motivi che vi ho detto i due vini sono molto apprezzati da noi liguri e non solo, quando si deve andare a mangiare al ristorante abbinare uno di questi vini a piatti di pesce è sempre ben riuscito e si va sul sicuro !!!!!!

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I vini estremi italiani e liguri

I vini Estremi danno spazio e visibilità a piccoli e grandi vignaioli italiani che, in zone sconosciute e impervie, spesso in minuscoli fazzoletti di terra strappati alla montagna, alla roccia e al mare, come già detto per la Liguria, sanno produrre vini unici e preziosi.

Dall’estremo Nord al profondo Sud è stato vi porto alla scoperta di vini che nascono dalla sabbia, dai terrazzamenti, nel vento e ad altitudini proibitive.

 

CAVE MONT BLANC


Estremi per altitudine, clima e lavoro manuale dalla Valle D' Aosta, come anche i vini di seguito-

 

CAVE COOPERATIVES DE DONNAS


Estremi per pendenza, accesso a piedi, lavoro manuale, sempre in alta quota.

 

VILLSCHEIDER


Estremi per pendenza, accesso a piedi, lavoro manuale ( conoscerete sicuramente il Riesling ) dal Trentino Alto Adige

 

POLI FRANCESCO


Estremi per vento giornaliero che produce vini di alta montagna

 

LA CHIMERA


Estremi per pendenza e lavoro manuale, esattamente in Val di Susa

 

GARRONE


Estremi per pendenza, accesso a piedi, lavoro manuale, viene prodotto il Nebbiolo dal Piemonte

 

FACCINELLI LUCA


Estremi per pendenza, accesso a piedi, lavoro manuale, dalla Valtellina in Lombardia

 

MAIXEI


Estremi per pendenza, lavoro manuale da Dolceacqua in Liguria

 

CUOMO MARISA


Estremi per pendenza, accesso a piedi, lavoro manuale dalla Costa d' Amalfi in Campania

 

ENOPOLIS


Estremi per pendenza, accesso a piedi, lavoro manuale dalla Calabria ( Costa Viola )

 

SANTADI


Estremi per sabbia e carenza idrica dalla Sardegna

 

I VIGNERI


Estremi per altitudine, clima, lavoro manuale dall'alto dell' Etna in Sicilia

 

FERRANDES


Estremi per vento, carenza idrica e lavoro manuale da Pantelleria.

 

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I vini estremi nel mondo

La vite è una piccola pianta molto tenace che viene coltivata in tutto il mondo, e la maggior parte dei vigneti si trovano in mezzo alle latitudini temperate tra i 30° e i 50°, nei paesi e nelle regioni che vedrete spesso menzionati su una bottiglia di vino.

Quando si parla di vino, i vigneti sono sempre stati nel centro dell’attenzione, e della nostra ma anche molta curiosità.

La location  di un vigneto ha un grande impatto sulle caratteristiche di un vino: gli danno il senso di un luogo, sono unici.

Alcuni vigneti ricevono in dono un fascino particolare. La bellezza del luogo stesso,  ad esempio ci credete che in Polinesia si produca il vino ?

Rangiroa, ovvero "l'isola dal cielo immenso", è un atollo nel mezzo del pacifico del Sud. Il clima permette due raccolti all'anno, a Maggio e a Dicembre. Varietà d'uva come la Carignano o il Moscato d'Amburgo vengono utilizzate per fare il rosé o il bianco Vin de Tahiti. Certo, il terroir polinesiano è difficile: circondati da un cielo blu, sabbia, il clima tropicale in sè, approvato come vino estremo siete d' accordo ?

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Esistono delle isole bagnate dall' Oceano Atlantico, che hanno un  nerissimo suolo vulcanico ci si chiede dove ci si trova,  questa è la Spagna, Lanzarote, per essere precisi.

Situata al largo dalla costa dell'Africa, questa piccola isola è l'outsider enologico delle isole Canarie. Le vigne sono piantate in piccoli crateri e circondati da una pietra semicircolare che le protegge dai venti forti. Anche se lo scenario ha una certa vibrazione, il suolo nutriente, le giornate calde e le notti fredde offrono alle vigne un buon ambiente in cui crescere.

E ora passiamo ad un altro angolo di mondo, sulle sponde del lago di Ginevra in Svizzera esistono dei vigneti  che sono tra i più ripidi del mondo. Così ripidi, in effetti, che c'è un ascensore installato per trasportare l'uva raccolta, una specie di ibrido tra un trattore e una montagna russa. Non sembra più sicuro dell'alternativa manuale, ma fa il suo lavoro e questo è quello che conta. 

Facciamo un salto nella valle Calchaquí, nella provincia argentina di Salta. Il loro vigneto più alto, chiamato Altura Máxima, sta a 3111 metri sul livello del mare: il più alto del mondo, come ho già parlato nella sezione della Repubblica Dominicana e i vini prodotti li e nel Sud America.

 

vini estremi in svezia

Anche nei paesi scandinavi precisamente in Svezia, viene prodotto il vino, se penso a quei paesi mi viene in mente la neve, le temperature sotto lo zero e le loro renne: spuntano invece anche i  vigneti in tutta la Scandinavia. Inoltre, in aggiunta a varietà d'uva ibride che sono più adatte a climi freddi, hanno piantato Pinot Nero, Pinot Grigio e Auxerrois Blanc. In Finlandia c'è perfino una piccola vigna sperimentale al 61esimo parallelo Nord. Praticamente territorio di Babbo Natale, più estremo di così ?????

Undurraga’s Chico Cile nel punto più a Sud del mondo, in Patagonia, terra incontaminata con vista sui ghiacciai, vi si coltivano varietà adatte ai climi freddi come Pinot Noir, Sauvignon Blanc e Chardonnay. La vigna di Casa Silva a Undurraga è a 46° di latitudine, un numero che fa venire i brividi di freddo al solo pensiero, che ne dite ????

Ora andiamo al caldo, Sahara, Zamalek Egitto “Vigna dei faraoni” potremmo dire perché le viti sono vicine a Luxor, tra i templi e nella valle dei Re.  Il luogo è in pieno deserto, ma anche qui la produzione di vino ci stupisce giusto ?

Lungo la valle del Nilo, la viticultura ha una tradizione antichissima, da queste parti i grappoli d’uva sono ben visibili nei dipinti delle tombe reali.

 

vigneti ad alta quota nel mondo

Questa vigna è imbattibile: la coltivano elefanti e l’uva arriva in cantina con piroghe spinte da rematori. Il vigneto si trova sulla costa Est del golfo di Thailandia,  anche per creare un’attrazione turistica.

Esiste poi una zona del mondo dove i vigneti sembrano precipitare perché hanno una pendenza anche del 68% e la vendemmia avviene usando teleferiche e rotaie. Viene prodotto un Riesling secco molto minerale. in Germania.
Se vogliamo fare la gara ai vigneti più verticali credo che la Valtellina sia imbattibile: piccole terrazze in cui la terra viene portata con l’elicottero e l’uva arriva in cantina con le monorotaie, supera anche i vigneti estremi della Liguria !!!!

Anche  in Giappone è possibile trovare dei vigneti,  è piuttosto recente, si estendono sulle due isole di Hokkaido e Honshu, grazie  alla mineralità dei suoli, per lo più vulcanici, la vite coltivata grazie alla fertilità degli stessi terreni e la loro elevata acidità, alla presenza di montagne, laghi e sorgenti ha puntato su una  bacca  bianca Kerner e Chardonnay e a bacca nera RegentPinot nero e Lemberger  creando degli spumanti con una tecnica particolare, metà Metodo classico, metà Charmat.

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Esperienze nautiche in Liguria

In Liguria soprattutto da Genova fino all' estremo levante come la Spezia esiste un servizio di battelli turistici che permettono di scoprire dal mare tutte le coste e paesaggi della Liguria.

Qui di seguito ti lascio dei file e link per saperne di più:

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Oppure esistono dei tour in barca, motoscafo, catamarano che ti portano a esplorare la Liguria da un' altra prospettiva, magari con un' aperitivo o cena al tramonto, clicca sull' immagine :

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Clicca sull' immagine per scoprire i migliori tour di lusso in Liguria: