Thailandia
La cucina speziata thailandese
Un saluto che è un arrivederci: Sawadee Kha......
Girando per le strade, tra la gente che ti sorride, i mercati, ovunque ci sia cibo, l'accoglienza thailandese la percepite sempre, con il loro saluto, appunto " sawadee kha " avrete la possibilità di assaporare non solo il loro benvenuto ma anche tante prelibatezze, iniziamo dal dessert, alla base ci sono due ingredienti fondamentali della cucina thai: il riso e la frutta, in questo caso il mango.
Mango e riso glutinoso. Il dessert thailandese per eccellenza – anche perché non ne esistono tantissimi. Ora, se il mango da solo è di per sé delizioso, quando si mischia con riso glutinoso al cocco, sciroppo e pezzetti di fagiolo mungo tostati, il risultato non può che essere superlativo per il continuo gioco di dolce e salato che si crea tra il riso e la parte zuccherina della frutta e il croccante del fagiolo.

Tom yam. Se il segreto della cucina di strada thai sta nella freschezza degli ingredienti e nella velocità di preparazione, la dipendenza che crea è data dall’esplosione di sapori. Nella zuppa chiamata Tom Yam, ad esempio, ci sono insieme il dolce, il salato, il piccante e l’agro: il dolce dello zucchero di palma ( del latte condensato ), l’aspro del lime e del lemon grass, il salato della salsa di pesce e il piccante del peperoncino e della pasta chili sono il lasciapassare per qualsiasi palato, e costa solo 50 baht.

Curry buffet. Se non vi dà fastidio il rumore delle strade trafficate di Bangkok e il viavai frenetico dei suoi abitanti in ogni momento della giornata, un curry buffet potrebbe essere un’ottima soluzione all’ora di pranzo. La scelta dei piatti comprende ovviamente diversi curry vegetariani e preparazione spadellate già pronte, cosa che permette di assaggiare quante più variazioni possibili della cucina thai. Idealmente l’orario migliore sarebbe la tarda mattinata, quando le preparazioni sono state appena ultimate e gli avventori locali non hanno ancora fatto la loro comparsa – e magari il traffico è appena meno intenso.

Ci sono sette piccole caratteristiche che, insieme, contribuiscono a rendere i piatti thailandesi così speciali:
Equilibrio dei sapori: i quattro sapori primari ( dolce, salato, aspro e piccante ) convivono in perfetta armonia all’interno dei piatti, che risultano quindi complessi e sempre armonici.
Erbe e spezie: senza erbe aromatiche e spezie fresche come lemongrass, coriandolo e peperoncino fresco un piatto non è veramente completo.
Il riso è alla base della cucina: questo alimento viene consumato in diverse forme, anche come pasta di riso. Se vi trovate al nord della Thailandia vi consiglio un tour nelle risaie e osservare la lavorazione.
Varietà: insalate, zuppe, primi, secondi e finger food, fritti sono sempre presenti nei menù
Influenze straniere: come abbiamo detto, la cucina thailandese è stata influenzata da altre culture, per questo si presenta come un mix unico di sapori.
Cucina sana: la cucina thai usa sempre ingredienti freschi e di stagione, frutta e verdura sono alla base di moltissime ricette tradizionali.
Uso del wok: utensile che non manca mai nelle cucine della Thailandia, viene usato per friggere, cuocere, saltare e persino cuocere al vapore gli ingredienti.

Tutto sul Pad Thai
SAPORI AVVOLGENTI DEL PIATTO TRADIZIONALE THAI.....
Vi stupirà sapere che il Pad Thai nasce con uno scopo ben preciso e in un momento ben preciso della storia del Paese.
Siamo tra gli anni ’30 e ’40 e il Re del tempo si trovava nella posizione di dover dare al proprio Paese che, al tempo, era ancora nettamente diviso in tante etnie, un’identità comune da riconoscere in un piatto che le racchiudesse tutte. Per risolvere la questione, decise di indire un concorso culinario in cui i più importanti cuochi thailandesi dell’epoca dovevano creare un piatto che rappresentasse la Thailandia agli occhi del mondo e del proprio popolo.
La storia del Pad Thai è già curiosa di per sé, ma ci sono altre piccole curiosità che rendono questo piatto ancora più particolare.
Nonostante sia simbolo della Thailandia, nei locali si possono gustare anche altri piatti, più piccanti e speziati, è un tipico piatto da street food e viene venduto nei mercati e nelle bancarelle.
Due ingredienti che non possono mai mancare: la salsa di pesce e il lime.
Immaginatevi seduti al tavolo ad un ristorantino sulla spiaggia, vista mare, assaporare un ottimo Pad Thai, poi a seguire uno smoothie al cocco fresco, ricordi nostri che non si possono dimenticare.
Armatevi quindi di salsa di pesce e voglia di sperimentare ma soprattutto assaggiate, assaggiate tanto perchè quelle prelibatezze assaporate sul posto sono un' altra cosa !!!!!

Il riso, come detto prima, è l’ingrediente che non manca mai a tavola nei pasti principali. Esso funge da accompagnamento e da base per molte delle ricette thailandesi. Se ne usano prevalentemente due varietà, il riso Jasmine ( Khao hom mali in lingua locale ), perlopiù comune nelle zone centrali e meridionali del Paese, e lo sticky rice ( Khao Niaw ), caratterizzato dalla forte presenza di glutine. L’alternativa al riso sono i noodles, gli spaghetti di soia utilizzati anche nella cucina cinese e giapponese. Se ne trovano sottili o spessi come fettuccine e possono essere gustati in brodo o più asciutti.
Il curry thailandese
Anche se spesso si associa il curry all’India, dove viene chiamato Masala, questa spezia, o meglio miscela di spezie, ha trovato largo uso anche in moltissime altre nazioni asiatiche. Il curry rosso è infatti proprio della Thailandia, dove è alla base della cucina nazionale, in particolare della zona di Puket, dove non manca di colorare i piatti di tutte le tavole calde che potrete trovare passeggiando tra le strade della bellissima città.
Il curry rosso che significa curry piccante, è una miscela di spezie macinate in maniera molto oculata. Il curry rosso in polvere è una spezia alla base della cucina thailandese ed è impiegato nella preparazione di uno dei piatti più importanti della Thailandia, il curry rosso di pollo, la cui preparazione associa una pasta di curry rosso al latte di cocco e riso cotto al vapore.
Il thai curry rosso è una delle più antiche e note miscele di spezie al mondo, ricco di storia e sapore: è una spezia molto particolare infatti, che a seconda della proporzione delle spezie combinate al suo interno può differire in sapore, intensità e piccantezza, e dar vita a ricette davvero speciali. Ma non si tratta solo di una miscela di spezie appetibile al palato: tra le proprietà più importanti associate al consumo regolare di curry rosso vi è quella di regolare il metabolismo dell’organismo.
Curry Rosso:
Il curry rosso in polvere o in pasta è costituito da alcuni ingredienti fondamentali che donano non solo il tipico colore rosso, ma anche il sapore intenso e non piccante. La composizione del curry rosso è:
Paprika
Curcuma
Coriandolo
Senape
Fieno Greco
Sale
Peperoncino
Aglio
La pasta di curry rosso è la base delle preparazioni thai, e può essere preparata in diversi modi a seconda del tipo di ingredienti con i quali sarà abbinata, in particolare al tipo di carne, pesce e verdure principali del curry. A questo punto vi starete chiedendo come fare la pasta di curry rosso: per prepararla con gli ingredienti originali della ricetta potrai utilizzare la miscela pestandola in un mortaio assieme ad alcuni ingredienti freschi fondamentali: aglio, peperoncino fresco, scalogno, galanga, pasta di gamberetti, coriandolo fresco. Se viene preparato con il frullatore, è concessa l’aggiunta di acqua, tuttavia la ricetta originale del curry rosso a partire dalla pasta prevede la lavorazione delle spezie e degli ingredienti freschi al mortaio, aggiungendo le varie componenti in un ordine ben preciso, pestando in modo che ciascuno di essi sprigioni i propri aromi ed il proprio gusto e si misceli agli altri. La pasta di curry rosso va conservata in frigorifero ed ha un periodo di conservazione di circa due-tre settimane.

VIAGGIO DEL GUSTO THAI: TRA LE PIANTAGIONI DI CAFFE' E TE'
Il triangolo d' oro: tra templi, piantagioni, natura....

Voi avete mai visto una piantagione di caffè?
Il viaggio per noi è andare alla scoperta di tutto quello che ci può arricchire culturalmente, visitare una piantagione di caffè come non lo avevamo mai visto prima nella forma, aspetto e tutto quello che lo riguarda è un'esperienza che vi consiglio.

Il primo drink che probabilmente avrete modo di trovare, oltre oltre ai tanti gustosissimi piatti è il caffè freddo famoso tra le bevande thailandesi. L’O-Liang e il caffè normale sono in realtà fatti dagli stessi chicchi di caffè, il loro processo di torrefazione e fermentazione è diverso.
Tè al latte thailandese o Cha Yen: è generalmente composto da una miscela di tè forte di Ceylon, latte dolce condensato e latte normale. Meglio se sorseggiato mentre assaporate un Roti, questa combinazione può sbloccare tutti i vostri sensi!
Tè freddo al lime o Cha Manao: è per le persone che amano il tè ma senza tutto il latte che generalmente viene aggiunto. Viene prodotto alla stessa maniera del Cha Yen ma invece di essere servito con del latte condensato, viene servito con succo di lime appena spremuto, ed io degustatrice di tè che sono, ho apprezzato molto questa versione.
Succo di canna da zucchero o Nam Oy: se hai un debole per i dolci, questo dovrebbe essere sicuramente nella tua lista delle cosa da provare. Di solito, la canna da zucchero si trova accanto a un venditore ambulante, una volta prese le canne di bamboo queste passano attraverso macchine spremitrici che estraggono il succo dalla pianta. Questa bevanda è naturalmente dolce ed è difficile da ingerire rapidamente a causa del suo sapore potente ma non troppo per i miei gusti, anche questo sapore vi consiglio di sperimentarlo.
Bevanda ai semi di pisello di farfalla o Nam Anchan: è una tipica bevanda thailandese, la troverete in vivaci cocktail blu o in bevande dal viola intenso. Puo’ essere bevuto mescolato con soda, succhi di lime o miele. Considerata un’erba o un fiore le piante di pisello di farfalla sono attraenti per il loro vivido colore distintivo, se vi capita provatelo.

Uno dei prodotti più conosciuti a livello internazionale è il tè thailandese, chiamato anche tè thai o Cha Yen. Questo tè è molto diverso dalle tradizionali varietà di tè verde, nero o oolong prodotte nelle montagne del nord.
Sebbene il tè thailandese sia particolarmente popolare come bevanda ghiacciata, esistono delle varianti, come il Cha Dam Yen (tè nero ghiacciato senza latte) o il Cha Manao (tè con lime), che vengono serviti anche freddi e dolci per adattarsi al caldo clima thailandese.
Questa bevanda non è solo un simbolo della cultura culinaria thailandese, ma anche un segno delle preferenze di sapori intensi e contrastanti che caratterizzano la cucina del Paese.
Tè Oolong thailandese
L’oolong thailandese è senza dubbio il tè più prestigioso prodotto nel Paese. Come già detto, questo tè affonda le sue radici nelle tradizioni taiwanesi e viene coltivato principalmente nel nord della Thailandia.
Gli oolong thailandesi tendono a essere leggeri, con un’ossidazione minima che conferisce un carattere fresco e floreale. I migliori raccolti vengono effettuati all’inizio della stagione, quando le foglie sono al loro apice.
Varietà come Jin Xuan e Chin Shin sono apprezzate per le loro note aromatiche di fiori e frutti tropicali. Con l’avanzare della stagione si producono anche oolong più robusti, noti come oolong ambrati, anche se tendono a essere meno raffinati.
Tè verde thailandese
Anche il tè verde è piuttosto caratteristico della produzione di tè thailandese. Utilizzando sia cultivar di Assam che di Taiwan, il tè verde thailandese varia in sapore e stile.
Alcuni tè verdi Assam sono più corposi e hanno un sapore più intenso, mentre i tè prodotti con varietà taiwanesi tendono a essere più freschi e aromatici.
Tè nero thailandese
Il tè nero thailandese non è famoso come il tè oolong o il tè verde, ma ha comunque il suo posto sul mercato. Nel distretto di Mae Taeng, nella provincia di Chiang Mai, il tè nero viene coltivato con arbusti di Assam, sia in stile CTC che ortodosso.

Sebbene la tradizione e la storia della produzione di tè siano relativamente recenti, la Thailandia ha conquistato gli intenditori e gli appassionati di tè con i suoi oolong floreali, i tè verdi aromatici e i tè fermentati unici, come il Miang.
Nelle montagne settentrionali del Paese, a migliaia di metri sul livello del mare, si coltivano tè di alta qualità che rivaleggiano con i migliori della Cina e di Taiwan. Dagli oolong in stile taiwanese ai robusti tè verdi e neri, la Thailandia è emersa come produttore di rilievo sulla scena mondiale.
Le province di Chiang Mai e Chiang Rai sono l’epicentro della produzione locale di tè in Thailandia. Situate nella regione montuosa settentrionale, sul livello del mare, ideali per la coltivazione di tè di alta qualità.
Le temperature fresche e i terreni ricchi di sostanze nutritive consentono una crescita lenta e controllata delle foglie di tè, che ne esalta i sapori e gli aromi.
In queste zone si coltivano varietà di oolong come il Jin Xuan e il Chin Shin, portati da Taiwan dagli esuli cinesi.
Anche il tè verde e il tè nero vengono prodotti, anche se in quantità minori. La maggior parte della raccolta viene effettuata a mano, per garantire che solo le foglie migliori vengano selezionate per la lavorazione.

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IL PEPERONCINO THAILANDESE
Il peperoncino thailandese dalla forma allungata e dall’alta piccantezza è una di quelle da assaggiare con cautela se vi trovate in Thailandia.
Si presenta molto simile al più celebre peperoncino cayenna ed è conosciuto come thai pepper o thai dragon.
Il thai dragon è un peperoncino dalla forma allungata, i frutti sono pendenti.
Questa pianta originaria della thailandia forma una pianta che , pur non crescendo molto in altezza, produce numerosi frutti di un colore rosso intenso a fine maturazione.
Ottimo per le salse thailandesi e in generale della cucina orientale, dove se vogliamo rispettare le sue origini è sicuramente la varietà ideale da impiegare. Per conservarlo è ideale essiccarlo, come molti altri peperoncini.
I frutti sono estremamente piccanti, con circa 50.000 nella scala Scoville, lo troverete ovunque, io ho provato ad assaggiarlo sotto forma di una vera e propria pasta fresca, credetemi vi ustiona, fate attenzione!!!!


Produzione del tofu thai
Il tofu è un alimento 100% vegetale e si ricava dalla cagliatura del succo estratto dai semi di soia e dalla successiva pressatura in blocchi, ha generalmente un elevato contenuto proteico, un moderato contenuto di carboidrati e moderato contenuto di grassi polinsaturi.
Diffuso in quasi tutto l’estremo oriente ( Cina, Giappone, Corea, Vietnam, Thailandia, Cambogia ), il tofu non era ancora molto conosciuto nel mondo occidentale. Con l’aumentare degli scambi culturali ed un progressivo aumento di interesse verso la dieta vegetariana è diventato un ingrediente facilmente reperibile anche in Occidente.
Le esatte origini del tofu non sono mai state verificate. Ciò che si sa è che le tecniche di produzione sono molto antiche e che si sono diffuse ampiamente in tutta l’Asia e sappiamo per certo che era prodotto e consumato in Cina.

Le differenze nelle tipologie di tofu sono da attribuire alla varietà dei fagioli di soia, alla loro frazione proteica ed alla temperatura di coagulazione. In commercio troviamo principalmente due varietà di tofu: fresco e conservato.
Il tofu fresco è morbido e poco compatto, non subisce pressatura finale e viene fatto coagulare direttamente nel packaging finale. Il prodotto trattiene una maggiore quantità d’acqua e viene venduto immerso in acqua per mantenerne umido il contenuto.
Il tofu conservato, derivante dal primo, viene invece sottoposto ad ulteriori trattamenti come la fermentazione o l’aggiunta di aromi.
Il piatto tipico Thailandese per eccellenza: Spaghetti di riso Thai, Tofu, Uova, Cipolla, Germogli di soia, Verdure, Thai sauce, Arachidi tostate e Lime, vale la pena assaggiarlo perchè avrete appreso quanto detto sopra che il tofu proviene da una lavorazione artigianale, quindi tutto un' altro sapore.
Scopri cosa mangiare in Thailandia con Huakai
Con Huakai ti aspetta un viaggio alla scoperta delle tradizioni, dei sapori e delle tecniche culinarie che rendono la Thailandia una delle mete gastronomiche più affascinanti al mondo. Huakai propone itinerari che ti portano nel cuore delle città thailandesi, dove lo street food è un’istituzione e una parte fondamentale della vita locale.
Ogni tappa potrebbe includere non solo degustazioni, ma anche esperienze pratiche, come lezioni di cucina con chef locali che svelano segreti e tecniche tramandate da generazioni. Scopriresti come utilizzare al meglio ingredienti freschi e locali, come lemongrass, galanga, peperoncino e latte di cocco, che rendono ogni piatto unico e inconfondibile.
Inoltre, potresti visitare mercati locali dove conoscere e scoprire tutto sulle spezie e sulle loro proprietà. Un’occasione unica per scoprire come la gastronomia di questo Paese riesca a combinare tradizione e innovazione, un’esperienza culinaria e culturale alla scoperta dei sapori più iconici della Thailandia, davvero da non perdere come il tofu.
Cibi strani in Thailandia e dove trovarli
Le persone di tutto il mondo si innamorano del cibo thailandese come il Curry, il Pad Thai, il Tom Yam o il Som Tam e spesso sentono parlare di ingredienti comuni come il peperoncino, la citronella, il basilico santo, il latte di cocco e la salsa di pesce. Tuttavia, c'è molto di più sulla scena culinaria thailandese che il Tom Yam e i curry. Potresti essere sorpreso di vedere che i thailandesi usano molti ingredienti "fuori dall'ordinario" per cucinare piatti sorprendenti e deliziosi. Ecco alcuni piatti e ingredienti thailandesi insoliti di cui forse non hai mai sentito parlare, ma che se hai la possibilità di provare non potrai mai dimenticare.
Il Khao Chae è una prelibatezza estiva, che significa "riso inzuppato in acqua fresca". "Khao" significa "riso" e "chae" significa "immergere".
Tradizionalmente il piatto viene preparato immergendo il riso al gelsomino cotto nell'acqua ghiacciata profumata naturalmente con fiori di gelsomino. Il riso viene servito con diversi contorni come Luk Kapi (palline di pasta di gamberi fritte), Phrik Yuak Sord Sai (peperone ripieno al vapore con pollo e gamberi tritati), Pla Chon Hang (pesce dolce tagliuzzato), Hom Daeng Yud Sai (scalogno ripieno fritto con pesce gatto macinato), Moo Foi (strisce di maiale dolce fritto), e Chai Pow Pad Kai (ravanello dolce fritto con uova).

I fagioli puzzolenti, ufficialmente noti come parkia speciosa, o Sataw in thailandese, sono un ingrediente popolare nella cucina della Thailandia meridionale, ampiamente utilizzato nei curry e nei piatti fritti.
I fagioli puzzolenti hanno un gusto e un aroma un po' forti e di solito aggiungono un profilo amaro e nocciolato al cibo. Un piatto classico e popolare è il Goong Pad Sataw (fagioli puzzolenti fritti con gamberetti) fatto con gamberetti freschi fritti con Sataw, pasta di peperoncino rosso e condito con salsa di pesce e zucchero di cocco. Si può anche aggiungere un po' di latte di cocco per renderlo più cremoso e attenuare il piccante.
Gli spaghetti di Khanom Jeen sono fatti con riso fermentato prima di essere estruso in uno spaghetto.
I Khanom Jeen sono spaghetti di riso freschi e sottili usati nella cucina thailandese. Sono fatti con riso fermentato (tipicamente fermentato per tre giorni), bollito e poi trasformato in noodles estrudendo la pasta risultante attraverso un setaccio in acqua bollente.
Khanom Jeen viene servito in molti tipi di brodo: latte di cocco, pesce al curry e peperoncino.
L'uso di insetti come cibo è stato a lungo una pratica comune in Thailandia, specialmente in alcune parti del paese come il nord-est dove la carne era poco disponibile in passato, gli insetti erano la loro seconda risorsa proteica. Gli insetti sono poveri di calorie, ricchi di proteine ed estremamente nutrienti.
Gli insetti più popolari usati come cibo includono cavallette, cimici d'acqua giganti, grilli, bachi da seta, vermi di bambù e scorpioni. Sono tutti preparati in modo molto simile, fritti fino a diventare croccanti e ben salati.

Il Pla ra ( pesce fermentato ) è una parte importante della cucina tailandese.
Pla Ra è un condimento tradizionale thailandese prodotto dalla fermentazione del pesce con crusca di riso o farina di riso tostato e sale fermentato in un contenitore chiuso per almeno sei mesi.
il Pla ra non è per tutti perché ha un odore molto forte, può essere sgradevole anche per alcuni thailandesi. Ma se si prova e si sviluppa un gusto per esso, non si torna indietro.
Il Santol è chiamato Kraton in Thailandia. In inglese è indicato come mangostano largo o frutto di cotone. Il frutto ha una spessa buccia gialla quando si apre per rivelare la polpa bianca cotonosa in segmenti di semi come il mangostano.
Mangiare zampe di pollo (o Teen Gai in thailandese) è comune in Asia, e ci sono molti modi per gustarle. In Thailandia, di solito si preparano le zampe rimuovendo la parte esterna e pulendole accuratamente.
Poi spesso brasati, fritti o bolliti in un brodo piccante e acido simile al Tom Yam. Hanno lo stesso sapore delle altre parti del pollo, ma hanno una consistenza diversa.

Le Kai Yeow Ma, o uova del secolo, sono fondamentalmente uova annerite che vengono conservate per mesi in una miscela di ingredienti come sale, calce e cenere. A causa del metodo di conservazione, l'uovo diventa di colore scuro e ha una consistenza cremosa, ma assume anche uno strano aroma. Tuttavia, è pastoso quando viene cotto e la consistenza cremosa dell'uovo è abbastanza soddisfacente. I thailandesi di solito usano l'uovo nell'insalata piccante e nei piatti fritti.
Vi consigliamo di provare due varianti thai che non hanno eguali in Italia: spiedini di coccodrillo o di serpente, credetemi questi due piatti sono i meno strani!!!!
Per chi non lo sapesse, si tratta di un uovo di anatra fecondato con un embrione sviluppato all'interno del guscio.
Non è per i deboli di cuore e di stomaco soprattutto!!!!!
Quando assaggerete il khai khao, dovrete mordere diverse consistenze, come ossa e piume, dell'embrione fecondato.
Le rane sono un piatto tipico, nonché uno dei cibi più bizzarri di Bangkok, soprattutto nella versione street food fritta, ma sono presenti anche in molti piatti tipici del nord della Thailandia.
Al contrario della Francia o del Canada, dove delle rane si mangia e si utilizzano solo le zampe, a Bangkok non si butta niente. Oltre alle rane fritte, infatti, l’anfibio viene utilizzato intero anche per zuppe e stufati, mentre la pelle viene fritta e inzuppata nell’aglio, talvolta servita con il ketchup.
Anche un piatto apparentemente «innocuo» come la zuppa, a Bangkok può riservare qualche sorpresa sotto forma di ingrediente bizzarro. Ne è un esempio la Blood Noodle Soup, anche chiamata kuay tiew (noodle) nam tok (letteralmente, sangue gocciolante) o kuay tiew rue (barca), poiché il piatto era originariamente cotto e venduto da venditori di barche di legno su fiumi e canali.
Questo piatto di noodle in brodo, che in genere contiene qualche pezzo di carne di mucca o di maiale, è però caratterizzato soprattutto dal colore rosso, dovuto all’utilizzo di sangue come addensante.
Questo raccapricciante ingrediente è in realtà insapore e inodore, poiché mescolato con spezie e condimenti. Provare per credere, se in Italia vi è capitato di assaggiare il " sanguinaccio " allora riuscirete anche con questo piatto.

Un’altra zuppa davvero singolare, questa volta tipica proveniente da Singapore ma molto diffusa anche tra i cibi bizzarri di Bangkok, è la Pig Organ Soup. Questa zuppa chiara, servita con altri contorni opzionali e riso, consiste in brodo bollito con verdure salate, cipolla, pepe ma soprattutto con un mix di frattaglie di maiale tra cui fegato, cuore, intestino, stomaco, lingua, cubetti di sangue, fette di carne di maiale. È proprio il caso di dire che, se non si è abituati a questo genere di preparazioni, ci vuole fegato per mangiarla.
Poi ci sono tanti frutti sconosciuti di tanti colori e forme che abbiamo anche assaggiato, ma che non ci sono piaciuti. Su tutti spicca come un re il DURIAN: l’esterno è come un guscio dalla forma di un grosso cocomero verde, ma con tante punte spinose ed è il frutto che costa di più in assoluto! Spaccato questo enorme mallo escono dei frutti gialli e morbidi dalla forma di grasse banane sbucciate. Poichè non potevamo esimerci dall’assaggiare una tale “costosa prelibatezza”, ne abbiamo comprato una vaschettina… e l’abbiamo addentato! Devo dirvi che non ho mai mangiato un frutto dal sapore e dalla puzza così schifosi in vita mia!
In conclusione dove trovare tutte queste stranezze? Ovviamente nei mercati, sulle strade, nei locali tradizionali, ed ora tocca a voi!!!!

Si sa, l’idea di mettere sotto i denti uno scorpione o un ragno non ti stuzzica affatto ma prima di trarre conclusioni affrettate ti consiglio almeno di provare. Del resto di stratta soltanto di abitudini alimentari e barriere culturali. Quindi, fatti coraggio e immergiti nella cultura locale! Al ritorno dal tuo viaggio in Thailandia potrai dire di aver fatto anche questa esperienza !!!!
Ma dove trovarli?
Troverai stand che cucinano e vendono insetti in molte zone della città. A Chinatown per esempio, nei dintorni di Khao San Road o Patpong, nel distretto di Sukhumvit (Soi Cowboy) e soprattutto nei numerosi mercati della città come il Chatuchak, il Klong Toey, o il Talad Rod Fai Market. In quest’ultimo mercato, uno dei più belli a Bangkok, se preferisci mangiare insetti in tutta comodità posso sempre consigliarti un ristorante specializzato, unico nel suo genere c' è il Insects in the Backyard e l’ho scoperto quasi per caso visitando un mercato notturno a Bangkok molto strano: il Chang Chui.
Quanto costa mangiarli?
I costi sono molto contenuti anche se variano in base alla stagione e alla tipologia di insetto. Lo scorpione è sicuramente quello più caro. Per un sacchetto di insetti misti ad ogni modo spenderai in media 50 baht. Troverai stand che cucinano e vendono insetti in molte zone della città.
Il granchio nella cucina thai
Il profumo del mare thailandese, l’odore delicato del cocco… Il granchio alla thailandese porta con sè queste sensazioni, in un piatto che rappresenta un modo alternativo per gustare questo prodotto ittico così versatile.
Il granchio diavolo tailandese si trova prevalentemente nelle regioni costiere della Thailandia, in particolare nel Golfo della Thailandia e nel Mare delle Andamane. Questi granchi sono ben adattati a vivere in ambienti di acqua salmastra, dove l’acqua dolce e l’acqua salata si mescolano. Si trovano spesso negli estuari, nelle mangrovie e nelle acque costiere poco profonde.
All’interno del loro habitat, il granchio diavolo tailandese preferisce aree con molta vegetazione e riparo. Sono noti per scavare nel fango o nella sabbia, creando intricati tunnel e camere a scopo di protezione e riproduzione.
La raccolta e la pesca ricreativa del granchio diavolo tailandese è un’attività popolare sia tra la gente del posto che tra i turisti.
Poo Pad Pong Karee, il cui nome si traduce in “Granchio saltato al curry” è un tipico cibo thailandese che si distingue per il suo gusto squisito.
La preparazione consiste (come suggerisce il nome) in granchi saltati in pasta di curry e accompagnati da peperoni, pomodori e cipolle. In seguito, vengono aggiunte anche le uova, che danno loro una consistenza spessa, cremosa e spugnosa.
Prima di servire, si aggiungono anche cipolle verdi e prezzemolo in polvere per dare ancora più sapore. In questo modo, diventa uno dei piatti tradizionali thailandesi più gustosi che troverete facilmente in Thailandia.
Noi abbiamo assaggiato anche la versione con il pepe fresco, un gusto che non si dimentica.....pazzesco !!!!!

Dove mangiare il granchio
Durante il nostro viaggio alla scoperta di Bangkok ci siamo imbattuti quasi per caso nel ristorante Fikeaw Yao Wa Rat economico dove abbiamo mangiato super bene, cucina thai autentica senza troppi fronzoli!!!
Noi vi consigliamo questo ma sta a voi scegliere il vostro locale girovagando per le strade, lo street food è ovunque come anche i ristoranti, mi ricordo ancora il ricordo di quel gusto e il pepe fresco che rendeva quel piatto davvero indimenticabile, buona degustazione !!!!!

La frutta tropicale in Thailandia: come mangiarla
Quando arriviamo in un paese che non abbiamo mai visitato uno dei primi step di valutazione per capire se sarà nelle nostre corde è cercare un grande mercato della frutta e della verdura e iniziare a esplorarlo. La frutta thailandese è una delle nostre preferite in assoluto nel mondo per varietà e sapori decisi. Inoltre ogni villaggio, anche il più piccolo ha venditori ambulanti che propongono frutta freschissima, alcuni la servono addirittura già lavata e tagliata in comodi sacchettini.
In questo articolo scopriremo insieme la frutta più comune e anche quella più particolare della Thailandia e scoprirete perchè questo paese è il paradiso per gli amanti di questo alimento. Possiamo scommettere che molti tipi di frutta di cui ci apprestiamo a parlare non solo non li avete mai mangiati, ma difficilmente li avrete anche solo sentiti nominare. Perché la cucina thailandese è ricca e varia anche grazie al larghissimo e creativo utilizzo che fa della sua frutta fresca.
In molti paesi evitiamo di mangiare la frutta già tagliata servita dagli ambulanti. Il problema con questo tipo di cibo è che spesso questa viene rinfrescata con acqua non potabile che potrebbe creare problemi ai nostri delicati stomaci occidentali. In Thailandia abbiamo deciso di consumare questo tipo di alimento perchè ci sembrava solitamente sicuro. Per prima cosa molti venditori tagliano la frutta davanti ai nostri occhi (e dunque sarà freschissima e non irrorata con acqua); in seconda battuta, se viene conservata in ghiaccio per non perdere freschezza, viene sempre lavata, asciugata e raccolta in sacchettini (non è a contatto diretto con il ghiaccio, che potrebbe essere fonte di contaminazione). Detto questo un po’ di rischio c’è, ma abbiamo deciso di correrlo giornalmente (sempre scegliendo i venditori all’apparenza più attenti a igiene e conservazione) perché questo tipo di servizio ci piace davvero troppo!

Dove acquistare la frutta in Thailandia
Avrete tre opzioni: le bancarelle del mercato (andate la mattina presto e la troverete freschissima e a prezzi più competitivi!); le bancarelle di ambulanti che la servono tagliata in un pratico sacchettino per 10 o 20 bath (se volete potrete anche decidere se condire il vostro acquisto con zucchero semplice o con una miscela di zucchero, sale e peperoncino, perfetta per la guava ed il mango acerbo!); oppure nei supermercati (ma qui spesso avrete frutta meno fresca e più costosa).
La frutta tipica e più consumata in Thailandia
Ecco un breve elenco con descrizione annessa della frutta che amiamo di più consumare in Thailandia, molti di questi frutti li troverete anche in Italia ma, salvo rare eccezioni, essendo frutta tropicale qui ha un sapore davvero molto più intenso.
Mangostano – Garcinia mangostana
Il mangostano è un frutto che amiamo particolarmente per le sue proprietà rinfrescanti. Ha una buccia dura e rossastra che nasconde degli spicchi bianchi e succosi dal sapore delicato, dolce ma con una nota aspra. A seconda delle dimensioni un frutto può contenere da 4 a 8 segmenti, quelli più grandi conterranno anche dei semi.
Rambutan – Nephelium lappaceum
Questo frutto dalla forma bizzarra ci ha sempre intrigato ma non è tra i nostri preferiti da pulire! Infatti la sua buccia esterna (marrone chiara o rossa) consiste in una intricata matassa di ricci (per fortuna morbidi, che non pungono). Il sapore e la consistenza sono molto simili a quelli del litchi, con una polpa morbida e traslucida, carnosa fresca e dolce. All’interno si trova un grande seme tondo. In tutta l’Asia ed il sud est asiatico questo frutto viene utilizzato anche per la produzione di un ottimo sciroppo dolcificante.

Pomelo – Citrus maxima o Citrus grandis
Il pomelo è uno dei nostri agrumi asiatici preferiti, in pratica è un enorme pompelmo (può arrivare quasi alle dimensioni di un pallone da calcio). Solitamente il sapore dei suoi spicchi è molto più delicato di quello dei soliti pompelmi, meno acido e più dolciastro.
Sbucciare il pomelo è un’impresa titanica, infatti se siete pigri come noi preferirete comprarlo già sbucciato e impacchettato in piccole porzioni mono uso. Se invece decidete di tentare l’aggressione alla buccia del pomelo ricordate di pulirlo benissimo dalla pelle bianca che ha un sapore molto amaro. Si utilizza anche nelle insalate, ma lo troverete più comunemente servito come snack rinfrescante, solitamente condito con una mistura di zucchero, sale e peperoncino.
Rose Apple – Syzygium malaccense
Un frutto che non avevamo mai visto prima di visitare la Thailandia è la rose apple, che però all’apparenza assomiglia più ad un pomodoro a grappolo che a una mela. Dal colore rosso acceso (oppure verde quando è matura), ha una deliziosa forma a campanella, la consistenza fresca di un cetriolo e il sapore dolce di una mela. Molto buona in abbinamento con i gamberetti nelle insalate piccanti.
Lychee – Litchi chinensis
Questi piccoli frutti rossi dalla buccia rugosa che racchiude una polpa dolce e fresca dalla consistenza particolare sono molto comuni anche in Italia. Noi li prendiamo spesso qui in Thailandia perché sono molto sugosi e dolci, si conservano a lungo e sono ricchi di vitamina C.

Custard Apple/Mela Zuccherina – Annona reticulata
Un frutto che amiamo consumare la sera davanti alla tv o in un momento di relax è questa strana tipologia di mela dolcissima. In verità non assomiglia per niente ad una mela, infatti la sua buccia a scaglie la fa assomigliare di più ad una pigna verde rotondeggiante. Ci piace particolarmente perché si mangia prelevando le scaglie una per una, senza bisogno di coltello. Ogni scaglia contiene la polpa bianca dolcissima (simile alla pera matura ma ancora più dolce) che racchiude un seme nero.
Plum Mango/Mango Prugna – Bouea macrophylla
Questo frutto imparentato con il mango è davvero gustoso, lo riconoscerete perché è molto simile al mango comune per colore e forma ma è della dimensione di una prugna. Il sapore è simile a quello del mango ma con una nota acidula più pungente, simile appunto a quella della prugna.
Guava – Psidium guajava
Uno dei frutti più consumati dai locali, lo abbiamo trovato anche nel nostro viaggio in Repubblica Dominicana.
Questo frutto tropicale dalla buccia verde accesa assomiglia per sapore ad una mela dolce dal retrogusto acidulo e agrumato. Quando è molto matura il suo odore diventa davvero forte e assume una nota fiorita (simile a quello del bergamotto) e all’interno aumenta la presenza di semi. I locali consumano solitamente questo frutto, ricchissimo di vitamina C, ancora leggermente acerbo e condito con sale, zucchero e peperoncino. Spesso in Asia abbiamo trovato anche guava a polpa rosa, ma qui per ora abbiamo visto solo quella a polpa bianca.

Jackfruit – Artocarpus heterophyllus
Se quello che cercate è un frutto dall’aspetto ancora più incredibile del Durian, allora quello che fa per voi è proprio il jack fruit. Molto simile al durian in quanto a forma ma con spine più corte e dimensioni ancora più massicce. La sua consistenza è leggermente gommosa e il sapore dolciastro non ci fa impazzire. Si consuma spesso a crudo, oppure cotto in stufati, fritto o in gelatina. Non è tra i nostri preferiti ma di sicuro va citato per essere il più grande frutto che nasce da un albero nel mondo (può tranquillamente pesare più di 20 kg!).
Mango – Mangifera sp.
Senza dubbio il nostro frutto preferito di sempre. Se solitamente eravamo abituati a consumarlo maturo, dolce e succoso ora lo mangiamo quasi ogni giorno nella sua versione acerba in insalata (la nostra preferita è quella di mango e papaya acerba) o semplicemente tagliata a fette (anche qui si sposa il condimento zucchero, sale e peperoncino). Ci sono diverse tipologie di mango in Thailandia, quello giallo o quello arancione vanno per la maggiore.
Dragon Fruit o Pitaya – Hylocereus Undatus
Forse il frutto più esteticamente bello e particolare che esista. Il suo nome deriva proprio dall’aspetto originale: la buccia ha infatti un intenso colore rosa acceso che, abbinato a delle appendici estese verso l’esterno, ricorda molto la forma di un drago fiammeggiante. Il suo interno è composto da una polpa soda, succosa e bianca cosparsa da tanti piccoli semini neri. Il sapore non è nulla di speciale in verità, anzi a dirla tutta è piuttosto insipido ma è incredibilmente attraente e quindi lo acquistavamo e ce lo mangiavamo anche in hotel la sera.

Sapodilla o Lamoot – Manilkara zapota
Questo frutto particolare, simile ad una susina dalla forma allungata, appartiene alla famiglia delle nespole ed è davvero una risorsa di zuccheri ed energia. Lo abbiamo scoperto per caso, curiosando in un mercato, in quanto non è un frutto troppo comune. Il suo sapore è davvero molto dolce, la consistenza farinosa ricorda un po’ quella della pera.
Coconut/Cocco – Cocos nucifera
Il cocco si nasconde in ogni angolo e piatto della Thailandia, infatti è praticamente il frutto nazionale. Da consumare fresco come frutto, come bibita sotto forma di acqua di cocco, come olio in cucina o per la cura del corpo, come latte negli stufati o nei curry, lo troverete in tutte le versioni e forme possibili, perché i locali ne sono veramente golosi.
Qui ti confesso che io ne ho fatto davvero il pieno, perchè in Thailandia era davvero fresco e gustosissimo, ogni giorno me lo gustavo fresco direttamente nella noce o lo smoothie, forse il mio preferito, sapevo che rientrata in Italia quel gusto non l' avrei più ritrovato, quindi anche tu se ti trovi in Thailandia non perdere l'occasione!

Tamarindo
Il tamarindo è uno dei frutti più versatili della cucina thailandese, facilmente riconoscibile per il suo caratteristico baccello marrone e la polpa fibrosa dal colore marrone-rossastro. Il sapore è decisamente particolare: una combinazione unica di dolcezza e acidità intensa. In Thailandia viene utilizzato in molteplici modi: fresco come snack (spesso condito con zucchero e peperoncino), come ingrediente base per salse e condimenti, o come componente essenziale di bevande rinfrescanti. La pasta di tamarindo è anche un elemento fondamentale del famoso Pad Thai e di molte zuppe locali.

