
Il Piemonte
Tra colline, vigneti e castelli........
I prodotti enogastronomici piemontesi si sa sono un vero e proprio patrimonio unico per qualità e tipicità, sia dal punto di vista delle tradizioni e dei valori tramandati nel tempo.
E' una terra che confina con la nostra Liguria, io dico sempre " i nostri vicini di casa ", da noi molto amata e apprezzata.
Sono state molte le gite in questa regione non solo per un percorso del gusto ma anche culturale, il Piemonte infatti è ricco di castelli, città da esplorare e i musei, tra cui quello egizio, secondo al mondo dopo quello del Cairo, gli manca solo il mare ma poi ha tutto, i suoi paesaggi incantati, tra colline, distese di vigneti, le montagne, i castelli che dominano le colline un po qua e la.......
Il Piemonte è una grande terra, ha moltissimi punti di forza nella produzione gastronomica, iniziamo con il suo grandioso patrimonio di formaggi: i loro sapori e profumi, i loro territori di produzione, la storia, i miti e le tradizioni che essi rappresentano. Ricchezza di produzioni tipiche derivanti da allevamenti in gran parte piccoli e medi, insediati in zone collinari, prealpine e alpine, di vacche da latte, ovini, caprini espressione di un gran numero di razze, molte delle quali autoctone.

I formaggi piemontesi
Grazie alla grande disponibilità di pascoli, anche in alta quota, e all’abbondanza di acqua che ha sempre caratterizzato questo territorio, nel corso del tempo si è sviluppata una grandissima varietà di prodotti caseari, dai freschi tomini alle tome stagionate, che alcuni considerano tra i più buoni d’Italia e che trovano ampio spazio non solo nelle ricette regionali, ma anche nelle più originali cucine internazionali.
Ed è proprio così, qualche anno fa siamo stati ad una festa di paese dove c' erano diversi stand che rappresentavano le piccole e medie Aziende Agricole della zona, abbiamo assaggiato molte varietà di formaggi, da quelli di latte vaccino a quelli di pecora e capra, davvero sublimi, durante la degustazione i sapori e profumi che pervadevano la mia bocca erano quelli di prodotti naturali, di altissima qualità.
Incominciamo dal formaggio forse più conosciuto :
il Castelmagno DOP viene principalmente prodotto nel piccolissimo comune di Castelmagno, situato in provincia di Cuneo, da cui prende il nome.
Si tratta di un formaggio particolarmente grasso a pasta semidura, molto aromatico e caratterizzato da sottili venature che vanno dal verde al blu. Viene realizzato utilizzando in prevalenza latte vaccino ma, in alcuni casi, può essere aggiunto anche latte di pecora o capra per donare sfumature di sapore ancora più invitanti e sfiziose.
La sua particolarità più importante è la stagionatura in grotta, che non può mai essere inferiore ai 60 giorni e che dona al formaggio sentori unici e immediatamente riconoscibili, anche dai palati meno esperti.
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il formaggio Castelmagno viene molto apprezzato nel Monferrato perché viene abbinato ai vini locali. Ogni ricetta con il Castelmagno può essere accompagnata da un calice di vino rosso o da un passito di Moscato. Un ottimo modo per apprezzare il gusto del formaggio è servire il Castelmagno dolce con un vino aromatico, e quello piccante con uno più delicato.
Nella cucina piemontese, il Castelmagno viene usato in tante ricette diverse, dagli antipasti ai secondi. In Monferrato i tipici abbinamenti con il Castelmagno sono la battuta di Fassona, la fonduta, gli gnocchi e il risotto alle nocciole. Nei primi piatti il Castelmagno può essere fuso, incorporato o semplicemente grattugiato sopra. Il formaggio Castelmagno viene gustato anche da solo o con un cucchiaio di miele.
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Il Maccagno è uno dei formaggi tipici piemontesi più apprezzati delle Alpi Biellesi ed è ottimo sia per preparare la polenta concia sia come formaggio da gustare a tavola.
Oltre ad essere presidio Slow Food, è uno dei formaggi piemontesi più antichi e prende il nome dall’Alpe Maccagno, un alpeggio valsesiano, la pasta di questo formaggio, prodotto con latte crudo e intero, si presenta compatta e con una leggera occhiatura, mentre il sapore è dolce e molto gradevole, simile a quello del burro o della crema di latte.
Si abbina perfettamente a vini rossi, frutta fresca, mostarda di zucca, pane nero di segale, polenta ma anche molti altri piatti.
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Un' altro formaggio di latte vaccino, il Raschera che può essere di forma tonda o quadrata, viene stagionato per almeno un mese ma, in alcuni casi, può essere messo a maturare per periodi più lunghi. Per aumentare la sua fragranza, nell’impasto viene aggiunto anche latte di capra o pecora.
Il sapore leggero e delicato del Raschera meno stagionato si abbina perfettamente al Nebbiolo d’Alba, mentre se ha subito un periodo di stagionatura più lungo è perfetto con vini più corposi, come ad esempio il Barolo.
Il Bra è l’emblema dell’omonima cittadina in provincia di Cuneo, dove in passato aveva sede il più importante mercato dei formaggi di tutto il Piemonte.
Si può trovare sia nella versione dura sia molle, con latte di capra o pecora.
In un viaggio nel mondo dei formaggi piemontesi non può assolutamente mancare la Robiola di Roccaverano, una delle eccellenze della nostra arte casearia, dal sapore è molto delicato.
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La zona di produzione della Robiola di Roccaverano DOP interessa dieci comuni della provincia di Asti e nove comuni della provincia di Alessandria, nella zona più orientale delle Langhe, nella regione Piemonte.
Questo formaggio viene realizzato con latte crudo di capra, in purezza o misto a quello di pecora o di vacca, E’ un formaggio a pasta molle che si presenta nella tipologia fresco con maturazione che avviene tra i quattro ed i dieci giorni o affinato se supera i dieci giorni.
La Toma è un formaggio semicotto, prodotto con latte di vacca intero per la tipologia Latte intero o parzialmente scremato per la tipologia Semigrasso. Le sue origini si fanno risalire all’epoca romana, ma le prime citazioni si riferiscono a partire dall’anno Mille. La stagionatura avviene in locali che riproducono le condizioni climatiche delle tradizionali grotte scavate nella roccia, dove una volta si lasciavano i formaggi a stagionare.
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Le specialità piemontesi: viaggio tra gusto e tradizione
Il Piemonte, terra di colline, montagne e vini pregiati, è anche patria di una tradizione salumiera ricca e variegata. Ogni angolo della regione offre specialità uniche, frutto di secoli di storia e passione culinaria. In questo articolo, esploriamo i salumi tipici piemontesi più celebri, dai salami ai prosciutti, attraverso le nostre esperienze e ricordi vorrei farvi arrivare tutto quello che ha di buono questa grande regione.
Il re dei salumi piemontesi che si distingue per l’aggiunta di vino rosso locale, come il Barbera conferisce un aroma inconfondibile è senza dubbio il salame.
La preparazione del Salame Piemonte IGP rispetta pratiche antiche, si aggiungono le parti grasse e poco sale, le spezie come il pepe in grani, aglio, chiodi di garofano e noce moscata, lasciati a macerare nel VINO ROSSO come il Barbera, Nebbiolo o Dolcetto l’importante è che siano vini DOC.

Parlare di cibo rievoca sempre in noi dei ricordi, aneddoti da raccontare, siamo molto legati a questa terra, come già detto, ci ha sempre regalato esperienze pazzesche !!!!!!
Mi viene in mente il salame al tartufo, al parmigiano, cinghiale, asino, per passare anche alla salsiccia di Brà, è preparata con carne bovina magra e una piccola percentuale di pancetta di suino macinata finemente, e anche qui mi viene in mente un accostamento in cucina, questa salsiccia cruda sul panigaccio caldo della Lunigiana, perfetto !!!!!
Il Piemonte ci regala anche prodotti strani e particolari come il Salampatata è un insaccato morbido della tradizione canavesana ottenuto dall'impasto di carne di suino e patate bollite, insaporito con spezie.
Ottimo spalmato sul pane o utilizzato per arricchire frittate e risotti.
La cucina tradizionale piemontese ha molto da offrire agli amanti della carne, con le più sentite scuse per i vegetariani ma noi da grandi amanti del buon cibo e vino non possiamo non continuare a parlare che di carne !!!!!!
Cosa vi viene in mente se dico Piemonte ????
Ovviamente la razza bovina Fassona, con una caratteristica unica nell' animale, un maggiore accrescimento muscolare (spalla, groppa e coscia ), immaginate tutte quelle zone collinari ma anche montane del Piemonte, animali al pascolo, la loro carne è semplicemente sublime no ???????
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La Fassona piemontese
Ecco qui le caratteristiche di questa carne straordinaria:
- Tenerezza e Magrezza: La carne di Fassona si distingue per la sua straordinaria tenerezza e per la bassa percentuale di grasso, che in alcuni tagli è inferiore al 2%. Questo è dovuto alla particolare struttura muscolare della razza, che presenta una trama connettiva ridotta, rendendo la carne più tenera alla masticazione.
- Origine e Storia: La Fassona Piemontese è una razza bovina che ha origini antiche, risalenti a incroci tra il Bos primigenius e lo Zebù primigenius. La sua selezione è avvenuta principalmente nella provincia di Cuneo, dove gli allevamenti rispettano rigorosamente il benessere animale e l'ambiente.
- Aspetto Fisico: Gli animali di razza Piemontese hanno un mantello grigio, con gradazioni più scure nei maschi, e presentano caratteristiche uniche come la doppia coscia, che contribuisce alla loro muscolatura ipertrofica.
Quando si pensa all' utilizzo della carne nella cucina piemontese a me viene in mente in primis la tartare, la carne cruda è un must della cucina piemontese originario delle Langhe. Prepararlo è semplicissimo: basta irrorare con olio extra vergine di oliva la battuta al coltello, poi a piacere, puoi aggiungere un’emulsione di succo di limone, pepe nero, scaglie di parmigiano e una grattata di tartufo bianco d’Alba.
Ma dove si può mangiare la migliore tartare di Fassona ad Alba ?
Vi consiglio la Trattoria del Bollito proprio in centro ad Alba, dove noi eravamo andati a pranzo, oltre la tartare servita con granella di nocciole, non perdetevi altri piatti della cucina piemontese.....
Un' altro buon posto dove andare a mangiare è all' Osteria dell' Arco, dove oltre la tartare secondo me fanno un vitello tonnato spettacolare !!!!!!!!
Altre carni dal mondo
LE CARNI PIU' PREGIATE DEL MONDO
Esistono nel mondo alcune carni bovine, particolarmente apprezzate e molto pregiate, che fanno parte della lista dei piatti da mangiare almeno una volta nella vita. Se sei amante della carne saprai bene che ogni bovino è caratterizzato da un sapore particolare, indicativo della specie e che dipende dall'alimentazione naturale e da una vita priva di stress durante l'allevamento, dalla zona del pascolo, dal tipo di erba do mangimi di cui si nutre ecc.... Sarà per il loro sapore intenso e unico, per i metodi di allevamento sostenibili e rispettosi del benessere animale, o per l'eccezionale infiltrazione di grasso ovvero la marezzatura, ma queste cinque carni rosse rappresentano davvero l'eccellenza gastronomica mondiale.
Ecco le migliori carni al mondo:
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Vitello tonnato e bollito misto piemontesi: dove trovarli
Un altro piatto simbolo della cucina piemontese è il vitello tonnato, in antichità non era preparato con la salsa tonnata che siamo abituati a trovare oggi, ancora molto apprezzato non può mai mancare nei ristoranti piemontesi.
Se vi trovate a Torino, magari per andare a visitare il Museo Egizio, fermatevi a mangiare in uno di questi ristoranti da noi proposti, troverete il miglior vitello tonnato di sempre !!!!
Ristorante Le Vitel Etonnè, è un locale informale, che possiede anche una cantina dell' 800, il suo nome vi dice tutto.....
Ristorante Nuova Torino è storico, troverete piatti tradizionali molto consigliato.
infine la Taverna dei Mercanti, locale rustico e porzioni abbondanti per i più golosi e allenati, troverete anche salumi di selvaggina.
Adesso merita di essere menzionato il Bollito misto piemontese, un piatto dalle antiche origini contadine, alla fine dell' 800, la sua preparazione deve seguire la regola del 7 ( valida per i tagli di carne, i contorni e le salse ) e un procedimento di cottura ben preciso.
I tagli utilizzati sono : il cappello del prete, la pancia, la punta di petto, mentre altri parti meno nobili ma che non possono mai mancare sono la lingua, il cotechino, la gallina, zampino e coda il tutto con aggiunta di verdure e aromi.
Altri ingredienti fondamentali sono le salse: salsa verde, con senape, con miele, rossa, ovunque andate vi saranno servite diverse di queste accompagnate anche da contorni, cipolline al burro o insalata di cipolle rosse, patate lesse, rape lesse, foglie di verza al burro, zucchine al burro, finocchi al burro, carote lesse, ma potrete trovarne alcune anche gratinate, anche quì ci sarebbe la regola dei 7 ingredienti, io non li ho mai trovati tutti e neanche le salse. Dove trovare e assaporare questo sontuoso piatto unico ?
Vi consiglio altri ristoranti uno di questi ad Alba, in occasione della fiera del Tartufo ci siamo fermati a pranzo alla Trattoria del Bollito, vi consiglio di prenotare prima perchè è sempre pieno.
Se volete assaporare un Gran Bollito a Torino vi consiglio il ristorante Solferino, un simbolo senza tempo: il carrello dei bolliti misti, emblema della tradizione culinaria regionale lì viene servito ancora così.
Un altro modo per assaggiare questo piatto è la Fiera del Bue Grasso e la Sagra del Bollito Misto alla Piemontese due appuntamenti imperdibili, che nel mese di dicembre richiamano a Moncalvo molti interessati, siamo sicuri che vi piacerà.

Il Brasato al Barolo: dove trovarlo
Manca ancora un piatto all' appello, è il Brasato al Barolo, antica ricetta tradizionale dove la pentola con la carne infatti veniva posta al centro delle braci e fatta cuocere per ore nel più importante vino del territorio, il Barolo, se possibile dopo una marinatura di mezza giornata a temperatura ambiente con lo stesso vino. È forse il piatto più nobile di tutta la ricca cucina piemontese.
Generalmente viene utilizzato il taglio cappello del prete, accompagnato da contorni di patate, anche in questo caso vi consiglio di andare a mangiare alla Piola Sabauda, un locale a Torino raffinato ma rispettoso delle tradizioni.
All' Antica Bruschetteria Pautasso, sempre a Torino, dallo stile vintage vi consiglio anche la Bagna cauda, altro pilastro della cucina piemontese.

Altri piatti della cucina piemontese
La bagna cauda è un piatto tradizionale del Basso Piemonte, preparato con aglio e acciughe dissalate e private delle lische, che vengono cotte lentamente in olio d'oliva. La cottura avviene nella tipica pentola chiamata "dian", che come per magia trasforma gli ingredienti in una salsa cremosa. Questa salsa viene servita in piccoli contenitori di terracotta, detti "fojòt", dotati di una fiammella per mantenerla calda durante l' assaggio.
Nella bagna cauda si intingono vari tipi di verdura di stagione, l'origine del piatto pare che sia legata a quella di ricompensare i vendemmiatori per il lavoro svolto durante la vendemmia: ecco perché è un piatto tipicamente autunnale.
Dove trovare la Bagna Cauda a Torino ?
Vi consiglio di nuovo l' Antica Bruschetteria Pautasso a Torino, dove troverete anche una versione senz' aglio per i meno coraggiosi e non proprio della tradizione.

Primi piatti piemontesi e dove trovarli

Come già detto la cucina piemontese è una cucina molto ricca, influenzata da una grande tradizione gastronomica dovuta anche all’importanza che questa regione ha avuto nel corso degli anni. Ci sono molti prodotti piemontesi che sono riconosciuti come vere eccellenze regionali in tutto il territorio italiano, e sono diventati dei veri e propri simboli di questa terra, come il Tartufo e le Nocciole.
Ci sono altre specialità di cui parlare: i primi piatti, come gli Agnolotti del Plin, simili a ravioli, ripieni di carne e conditi con semplice burro e salvia o sugo di carne. Ad Asti, a differenza del resto della regione, questo tipo di raviolo viene riempito con la carne d’asino.
Agnolotto viene dal termine anulot, il nome dello strumento a forma di anello usato per tagliare la pasta. Plin significa pizzicotto, infatti la pasta viene chiusa con un movimento delle mani simile a un pizzico.
Dove trovarli?
E' semplice, nei pastifici, ancora meglio se con cucina coma il Pastificio Defilippis a Torino, un locale storico con cucina tradizionale e gli agnolotti sono spettacolari !!!!!
Altrimenti sempre a Torino si trova la Locanda dell' Oca, dove troverete piatti tradizionali ma più raffinati.
I tajarin sono una pasta fresca all’uovo tipica della tradizione piemontese, caratterizzata da una sfoglia sottile e un taglio molto fine. Sono spesso considerati un piatto d’eccellenza, grazie alla loro versatilità e capacità di esaltare condimenti semplici o più elaborati, come il burro e tartufo o il ragù di carne. La preparazione artigianale e l'uso di ingredienti di qualità rendono i tajarin un vero simbolo della cucina casalinga del Piemonte, perfetti per celebrare occasioni speciali o per gustare un piatto antico e ricco di sapore.
Conosciuti anche come gli gnocchi della Val Varaita, i ravioli di Melle è un mix di sapori e tradizioni che raccontano un territorio, quelle delle montagne del cuneese. Questo primo piatto preparato con patate, Tumin dal Mel, uova, farina, parmigiano e noce moscata è ricco e sostanzioso, la loro forma allungata con le due estremità allungate che ricordano un fuso sono perfette da mangiare con burro oppure con i formaggi di montagna come il famoso Castelmagno d’alpeggio.
Al ristorante La Via del Sale, a Torino, si possono trovare dei primi piatti di pasta fresca con abbinamenti particolari, se vi piace uscire dagli schemi provatelo.
Altro piatto che troverete facilmente in giro per il Piemonte è il risotto nelle versioni tipiche come al gongorzola, al barolo, salsiccia e nebbiolo, con nocciole, ai funghi, con la zucca e tanti altri, accontenta tutti i palati.

Il risotto all'Ossolando DOP con riduzione al Prünent è un primo piatto gustoso e profumato, preparato con il tipico formaggio della Val d'Ossola, perfetto anche come fonduta, la zuppa di pane nero e nella preparazione della polenta concia.
Il fritto misto alla piemontese è una ricetta ricca e gustosa, ideale come secondo piatto, ma anche come piatto unico. Una pietanza simbolo del Piemonte, dal gusto unico e inconfondibile che mescola alla perfezione i sapori salati e quelli dolci. Si tratta di una frittura mista di carne, in particolare di frattaglie: cervella, fegato, animelle, salsiccia, a cui si aggiungono, frutta, ortaggi, amaretti, il tutto impanato in una pastella e fritto. In origine il fritto misto piemontese si preparava con gli avanzi della macellazione del vitello, uniti a frutta e qualche dolce: non ci sono ingredienti fissi, in quanto possono variare anche in base alla stagione, alla disponibilità e al gusto.
Al giorno d' oggi si può dire che questo piatto rappresenta il concetto dell' anti spreco, vi consiglio di assaggiare solo quello, è un talmente sostanzioso che non riuscirete ad aggiungere nient' altro !!!!!
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Il Re del territorio piemontese: il tartufo
Una delle immancabili eccellenze Piemontesi è talmente legata al terreno che ci si trova proprio dentro, anzi, sotto.
Il tartufo, pregiatissimo e profumatissimo prodotto tipico delle colline del sud Piemonte, ha infatti un ineguagliabile valore gastronomico ed è tra le più importanti risorse economiche regionali.
Il tartufo è un fungo, nello specifico è un fungo ipogeo (che cresce sottoterra), su tutto il territorio ci sono persone accompagnate dai loro cani, fondamentali per la ricerca.
Questa eccellenza viene celebrata ogni anno ad Alba, con la Fiera del Tartufo, che noi non ci perdiamo mai, è diventato un appuntamento fisso.
Viene raccolto principalmente nelle zone delle Langhe, Roero e Monferrato ed è chiamato Scorzone per la sua scorza dura e rugosa di colore nero-bruno, ricco di verruche, sporgenti e grandi. La polpa è di colore nocciola ed è attraversata da numerose venature di colore bianco ed ha un profumo fungino dal sapore molto delicato.
Il Tartufo Bianco d`Alba è considerato il Tartufo più pregiato dai Gourmet in tutto il Mondo.
Il Tartufo Bianco d`Alba ha una superficie esterna vellutata, di colore ocra-verdastro e la polpa si presenta di colore bianco-giallo-grigiastro con sottili venature bianche. Il suo profumo piacevolmente aromatico lo rende unico nel suo genere.

Il nostro viaggio emozionale tra le eccellenze artigianali, le Aziende bio, le specialità piemontesi continua, per conoscere meglio le persone che ogni giorno inseguono il proprio ideale di eccellenza.
I ricordi legati a questo prodotto sono tanti, in primo luogo la gita di un giorno fino ad Alba per la Fiera Internazionale del tartufo, offre un ricco programma di incontri dedicati all’eccellenza enogastronomica e percorsi sensoriali unici.
Lì troverete ogni anno da ottobre a dicembre, ma attenzione solo nel week end, esperienze che vanno dalla degustazione dei prodotti del territorio all' interno del settore fiera, cooking show, laboratori di cucina, cene, corsi, mercati e tanto altro.
Terminato l' immancabile giro del paese e della fiera per fare acquisti, dedichiamo la giornata anche a qualche altra esperienza per scoprire a poco a poco il Piemonte.
L'ultima volta sia andati a visitare un castello, oppure un' Azienda vinicola, di certo non vi annoierete !!!!!

Dove mangiare il tartufo ad Alba
Durante l'autunno e l' inverno avrete la possibilità di assaporare i piatti della cucina piemontese e soprattutto il tartufo, il protagonista indiscusso in tutte le tavole, ad Alba abbiamo provato due locali che vi consiglio per mangiare bene, l' Osteria dei Sognatori, molto informale, prezzi onesti e rimarrete soddisfatti se volete assaggiare la vera cucina piemontese.
Altra trattoria che ho già nominato è la Trattoria del Bollito, ottima qualità come il primo locale consigliato.

Ristoranti e tartufo a Torino
In città, a Torino, il Tabui è da anni il punto di riferimento per i tartufi, serviti secondo la stagionalità e non solo in base alla territorialità.
Altro locale che vi consiglio è il Ristorante Solferino, avvolti dall’affascinante atmosfera storica di Piazza Solferino nel centro storico di Torino, troverete molte prelibatezze che vanno dalla “battuta di carne cruda di Fassona” all’insalata di “Ovuli Reali”, dai “Tajarin ai funghi Porcini” ai “Agnolotti di bue al sugo d’arrosto”… e ancora il “Brasato al Barolo”, piatto simbolo insieme ai ”Ravioli del Plin” della tradizione enogastronomica piemontese, infine il tartufo.
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Tesori dal bosco: i funghi
La raccolta dei funghi è un'attività appassionante che attira numerosi cercatori nelle foreste e nelle valli del Piemonte, i boschi di faggio, castagno e quercia sono i luoghi privilegiati per trovare funghi porcini e altre specie commestibili.
Ci sono pochi piatti della tradizione capaci di evocare in maniera nitida l’autunno come i tajarin ai funghi. E' proprio così: questa pasta lunga e sottile, condita con dei fantastici funghi porcini ( e magari un filo d’olio al tartufo ) profuma di autunno, foglie secche e sottobosco.
Se penso ai funghi mi vengono in mente un' infinità di ricette golose.......senza fare grossi sforzi vi propongo due locali dove vi toglierete la voglia di funghi soprattutto porcini, ovviamente durante la giusta stagione !!!!
La Trattoria La Buffa in provincia di Torino, un bel posticino informale, con tanti fantastici piatti a base di funghi, dalla tartare di Fassona con cruditè di porcini, tagliatelle e tagliata di carne con porcini, oppure fritti....
Al Ristorante Defilippi sempre vicino a Torino troverete la stessa qualità del primo, la scelta spazia dagli antipasti, alla pasta fresca fatta in casa, al fritto misto piemontese, arrosti, carrello formaggi, piatti a base di funghi, bagna càuda e piatti di selvaggina. Anche i dolci e i gelati sono di loro produzione, quindi che dire tutti e due consigliatissimi !!!!!!
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Spazio ai dolci piemontesi
Tra i dolci tipici da provare c’è innanzitutto il Bonet, che si pronuncia bunet ed è un budino al cacao con amaretti secchi. Il suo nome in dialetto significa cappello, proprio perchè veniva servito a fine pasto, come un cappello che si indossa prima di andare via insomma.
E' un dolce che nasce dalla cucina povera piemontese per cuocere a forno spento, dopo la cottura del pane, se vi piacciono questi abbinamenti provatelo.
Poi c' è la mia preferita, la Torta alle nocciole di origine contadina, anche se oggi è servita anche nei migliori ristoranti gourmet d’Italia. Le nocciole, esclusivamente le trilobate piemontesi, erano raccolte d’estate e quelle avanzate erano destinate alle torte. La ricetta originale non è stata ancora del tutto stabilita, in quanto negli anni sono state prodotte torte con o senza farina, cacao, rhum.
La coltivazione della nocciola è antica, è importante sapere che oltre alla posizione dei noccioleti dell’Alta Langa dove altitudine e caratteristiche del terreno rendono i noccioleti più fertili e perfetti per il frutto, anche le condizioni climatiche dettate dalla vicinanza con la Liguria giocano un ruolo fondamentale.
Per gli amanti del cioccolato impossibile non ricordare il gianduia, nato grazie ai cioccolatieri piemontesi per l'esigenza di aggiungere al cioccolato qualcosa che ne aumentasse il volume, le nocciole abbondavano e il profumo della loro tostatura si sposava bene con la cioccolata, se siete in giro per il Piemonte la troverete ovunque e in molte forme.
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Altra prelibatezza dolciaria piemontese sono i Baci di dama, nella realtà i baci di dama sono originari della provincia di Alessandria, e sono composti da due parti di pasta tenute insieme dal cioccolato. I due biscotti tondi che così si uniscono sembrano romanticamente baciarsi, uniti nel romantico abbraccio da una goccia di cioccolato fondente. Da questo deriverebbe il romantico nome del biscotto piemontese. Altre interpretazioni suggeriscono invece che il nome derivi dal fatto che la sua forma assomigli alle labbra di una fanciulla intenta a dare un bacio: da qui appunto “bacio di dama”.

Il Piemonte: terra di vini
Il Piemonte è caratterizzato da una serie di colline, fiumi e valli che creano microclimi diversi, ideali per la coltivazione dell' uva. La regione è protetta dalle Alpi, questa barriera naturale, insieme alle brezze che provengono dai fiumi e dai laghi, contribuisce a creare ampie escursioni termiche tra giorno e notte, importante per lo sviluppo degli aromi e delle caratteristiche organolettiche delle uve.
Il Piemonte vanta i suoi pregiati vini rossi, tra cui spiccano il Barolo e il Barbaresco, entrambi prodotti esclusivamente con uve Nebbiolo.
Questi vini sono noti per la loro complessità e profondità di aromi, che vanno dal fruttato al floreale, fino a note terrose e speziate.
Altri vini rossi importanti includono il Barbera e il Dolcetto, che offrono stili più accessibili ma non meno caratteristici. Tra i vini bianchi, il Moscato d’Asti e l’Arneis sono espressioni eccellenti del territorio piemontese, con la loro dolcezza e freschezza aromatiche, insomma se si parla di vini piemontesi ci si apre davanti tutto un mondo !!!!!!!

Le Aziende vinicole e degustazioni dei vini piemontesi
Ceretto è un'Azienda vinicola a conduzione familiare, vicino ad Alba, in provincia di Cuneo, ve la consiglio se vi trovate lì magari per la Fiera del Tartufo, se siete fortunati anche in una bellissima giornata di sole, insieme a un piccolo gruppo di amici, come abbiamo fatto noi, vedrete che vi lascerà senza parole. In quest' Azienda hanno uno speciale tour del vino chiamato “I Vini delle Langhe”. La visita guidata prevede la visita in cantina seguita da una degustazione di vini.
Io vi consiglio di iniziare ad esplorare la zona e la bellezza della natura tutt' intorno, passeggiare tra i vigneti oltre che rilassante vi anticiperà quello che andrete a vivere.....
Questo tour sarà una grande opportunità per gli amanti del vitigno Nebbiolo e per gli appassionati dei vini Barolo. Vi verranno proposti 5 vini diversi per farvi conoscere più approfonditamente le varie espressioni del Nebbiolo. Assaggerete i vini Nebbiolo d'Alba DOCG, Barbaresco DOCG, Barbaresco Bernadot DOCG, Barolo DOCG e Barolo Brunate DOCG.
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Altra Azienda vinicola che vi consiglio è Marrone, sempre immersa nelle Langhe, in provincia di Cuneo, è una meta per i visitatori provenienti da ogni parte del mondo, richiama alla mente sensazioni che solo il fascino di questo territorio vi potrà dare: il tempo rallenta, i sensi si acuiscono e tutto porta al contatto con la famiglia, le tradizioni della terra e la passione che permea il nostro lavoro quotidiano.
Si viene accompagnati sulla magnifica terrazza panoramica da dove ammirare la tipica realtà delle Langhe, immergersi nella vasta distesa di vigneti e osservare da vicino lo splendore della terra del Barolo.
Le proposte spaziano da un menu più semplice che comprende una selezione di salumi e formaggi tipici della zona, a pasti più completi che comprendono antipasti, primi piatti e secondi, ovviamente se decidete di fare un' esperienza di questo tipo va prenotata in tempo perchè nel fine settimana soprattutto rischiate di non trovare posto.

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Sentieri enogastronomici piemontesi: esperienze da fare in un giorno
Un’experience assolutamente unica, che accosta degustazioni insolite e ricche di fascino ed eleganza, come quelle del Moscato d’Asti, della produzione delle Cantine Storiche Dogliotti 1870 alle ostriche, per esempio, proponendo una verticale di moscati, ottenuti da annate, vinificazioni e invecchiamenti differenti e davvero unici.
Con questa esperienza scoprirete che il Moscato è un vitigno complesso e completo, ricco di sfumature, aromi e sentori che lo rendono adatto a molti piatti e accostamenti, anche audaci, se siete dei perfetti assaggiatori con la mente aperta ve lo consiglio......
Pochi hanno avuto la possibilità di accompagnare un esperto cercatore di tartufi nei boschi, è uno spettacolo emozionate…con la visita guidata alle tartufaie naturali nelle Langhe e Monferrato, in compagnia dei tabui, i cani da cerca, imparerete tutti i segreti custoditi gelosamente di generazione in generazione e prenderete attivamente parte alla ricerca del prezioso prodotto della terra.

Perfettamente immerso tra le vigne, Rèva, in provincia di Cuneo è un resort incastonato tra le colline patrimonio UNESCO delle Langhe. Un rifugio naturale di autentica bellezza e ricchezza naturale, che vi consiglio se volete fare un week end di coppia come noi.
Piscine che si affacciano sui vigneti, la Spa per i momenti di relax, camere molto curate e tante attività pensate per arricchire il soggiorno di belle esperienze e favorire la scoperta dello splendido territorio circostante.
Già che vi trovate lì non perdetevi l' occasione di assaporare una cena stellata nel Fre Bistrot dove la stessa tecnica e maestria sono a tua disposizione in una veste più informale rispetto al ristorante del Resort, proponendo una cucina semplice ma ugualmente attenta alla tradizione, ovviamente senza dimenticare di degustare una delle loro bottiglie di vino !!!!!!!!!
Ci spostiamo in provincia di Alessandria, nel Monferrato, per il Cà San Sebastiano Wine-Resort dotato di ogni comfort: piscine interne ed esterne, Spa, camere arredate con stile e cura dei dettagli, vigne a 360 gradi ed un cantina che produce vino ed offre la possibilità agli ospiti di assistere alle varie fasi di produzione, nonché degustarlo nel ristorante del resort., anche questo consigliato se volete fare un' esperienza un po diversa......

Se non vi siete sentiti ancora abbastanza immersi nei vigneti piemontesi vi propongo anche questa esperienza,
tra le dolci colline dell’Alto Monferrato, interamente circondato dalle vigne di Rocco di Carpeneto, c' è l' Eco BIo Agriturismo Bella Vite, è l’ideale per una raffinata immersione in una campagna ancora largamente intatta, in sintonia con il ritmo della natura e delle stagioni.
Tante esperienze in un solo posto: camere rialzate dotate di ogni comfort e molto esclusive con vista sui vigneti, piscina esterna dotata di copertura mobile, area wellness con mini piscina idromassaggio e bagno turco, cene basate su materie prime a km 0, bio e spontanee ( il tartufo bianco in autunno, le erbe di campo a primavera o per dei bagni di sole in estate ), e per finire in bellezza i vini ovviamente !!!!

Il fascino delle botteghe antiche piemontesi
Camminando per le vie della città senza una vera meta solo alla scoperta di tutto quello che c' è di bello da vedere o da acquistare s'incontrano numerose botteghe dal sapore antico. Arredamento e finiture di legno o ghisa ben conservate con cura invitano a entrare in ambienti che ricordano salotti borghesi ottocenteschi o di primo Novecento, che spesso si segnalano per la singolare continuità tra interni ed esterni.
La visita a queste botteghe, con la curiosità che deriva dal desiderio di conoscere le attività e le produzioni, permette di scoprire il piacevole racconto di storie uniche, di ritrovare prodotti artigianali e di ammirare arredi e suppellettili che rappresentano un tassello della cultura e della storia della città.
Tra le botteghe ottocentesche più prestigiose spiccano quelle dei confettieri e liquoristi che esercitano l'arte da diversi secoli e che grazie alle relazioni con la vicina Francia hanno saputo creare prodotti che nel tempo sono divenuti tipicamente torinesi.
Incastonato tra due pilastri dei portici di via Palazzo di Città, tra la piazza del Municipio e piazza Corpus Domini, scoprirete un piccolo angolo storico, talmente piccolo che può ospitare solo il suo proprietario, un antiquario dall’aria risorgimentale che vende curiosi oggetti antichi.

Nel cuore della vecchia Torino, la parte medievale, con una grande insegna d’epoca, con il nome di Rosa Serafino, si trova questo antico negozietto che dal 1875 si occupa di erbe officinali tradizionali, all’interno conserva ancora il bancone di legno scuro e il mobile dai mille cassetti, tipici dei negozi di una volta dove si trova ogni tipo di spezie, tè, erbe officinali e aromatiche.
Dall’invenzione del tramezzino a quella dello chantilly come pasticcino, Torino è pioniere del buon gusto, girovagando per la città lasciatevi trasportare dal caso, dalla curiosità, dietro ogni angolo ci sarà qualcosa di bello da vedere.
Non potevo non suggerirvi di visitare alcune pasticcerie o ristoranti storici come Gerla, dal 1927 soddisfa i palati dei torinesi ma non solo, riesce a soddisfare tutte le esigenze. Il segreto nascosto dalle scale, della sede di Corso Vittorio, è un locale di altri tempi. Un ristorante dal sapore francese con una serra che racchiude i profumi del mediterraneo e regala un’atmosfera magica.
Posizionata proprio all’inizio di Via Po dal 1870, sembra dare il benvenuto a chi vuole entrare nel centro della città, la pasticceria Ghigo è stata rimodernata da poco è sempre pronta a offrire ottimi marron glacè e violette, cioccolato e ovviamente piccola pasticceria curata come un gioiellino.

Girovagando per la città di Torino ci siamo imbattuti in un bar storico, la Caffetteria Baratti, in Via Garibaldi che nel 1874,
in stile liberty con marmi pregiati, specchi e lampadari sfarzosi, il tutto è pervaso da un’atmosfera d’altri tempi che continua a meravigliare torinesi e turisti.
Entrare al suo interno significa fare letteralmente un salto nel passato, ma devo ammettere che anche sbirciare attraverso le grandi vetrine regala un colpo d’occhio meraviglioso, lì vi consiglio di provare il Cremino, la loro specialità, un cioccolatino composto da tre livelli di Cioccolato: due strati esterni a base di Cioccolato Gianduia e uno interno con un differente ripieno.
Situato sotto i portici di Piazza Castello, il Caffè Mulassano è una gemma storica di Torino con i suoi 31 mq, è considerato anche uno dei locali più piccoli d’Italia!!!!!
Caratterizzato da finiture in legno, bronzo, marmi preziosi e un soffitto decorato in cuoio di Madera, la caffetteria è un magnifico scrigno di eleganza e raffinatezza che, grazie a un particolarissimo gioco di specchi, trasporta i visitatori in un’epoca passata e anche quì vi consiglio una loro invenzione e specialità: il tramezzino.

Un altro simbolo di Torino: il tramezzino e dove mangiarlo
Girando per le strade di Torino vi sarà sicuramente capitato di assaggiare almeno uno dei loro tramezzini, per un pranzo veloce o un aperitivo, ma sapevate che la nascita di questa delizia inizia all’interno del Caffè Mulassano a Torino dove è appesa una targa con la frase “Nel 1925, la signora Angela Demichelis Nebiolo, inventò il tramezzino”.
La ricetta originale del tramezzino di Torino è preparata con pane bianco in cassetta, farcito con burro aromatizzato ( oggi sostituito nella maggior parte dei casi dalla maionese ) e ingredienti a piacere.
Nel corso degli anni, il tramezzino si è declinato in innumerevoli varianti, con farciture per tutti i gusti: dai classici tramezzini prosciutto e formaggio, pomodoro e mozzarella, tonno e maionese, a quelli più creativi e gourmet.
Dove mangiare i migliori tramezzini a Torino ?
Vi propongo un paio di locali......
Trivé Time
Un locale che regala alcuni tra i migliori tramezzini della città. Grandi, modellati in modo da creare un "sorriso" che lascia intravedere farciture gourmet ricche e sfiziose, classiche o più creative, sempre a base di prodotti selezionati e locali.
Caffè D’Acaja
Quì troverete i tramezzini in gusti tradizionali o più elaborati, come roastbeef, parmigiano, maionese alla nocciola e insalata. Il pane è soffice e ben bagnato, ricco di ingredienti di prima scelta, tra cui grandi classici come il vitello tonnato oppure salsiccia e peperoni, sta a voi la scelta.......
